Milano-Cortina-Tokyo, dall’eco mediatica della partenza a una sosta in Lettonia

A Cortina d'Ampezzo

Anche un pizzico di Valtiberina ha avuto la propria ribalta nella stampa nazionale in occasione della partenza da Milano, lo scorso dieci giugno, di “Ripartiamo Insieme Milano-Cortina-Tokyo 2021”. Sia chi scrive che le aziende del nostro territorio, tra le quali Piccini Paolo Spa, installatore dell’impianto a gas naturale che ha modificato la Toyota C-HR ibrida protagonista del viaggio, hanno avuto grande visibilità nelle principali testate giornalistiche come Gazzetta dello Sport, La Repubblica, Quattroruote, ma anche la trasmissione di Radio Due Caterpillar e decine di giornali a carattere locale.

Sono convinto che in un periodo storico come questo probabilmente qualunque notizia di ripresa dopo la pandemia di Covid-19 è avvantaggiata rispetto alle drammatiche pagine di informazione degli ultimi mesi. Allo stesso tempo sono di facile veicolazione i due messaggi che il viaggio vuole comunicare, la ripartenza della vita e la promozione di una tecnologia rivoluzionaria per il mondo del trasporto su gomma. Tra l’altro un’auto ibrida che viaggia con metano e biometano è oggetto di interesse anche in tutti i luoghi dove ci fermiamo a fare rifornimento. In ogni caso il clamore attorno al viaggio è un aspetto che fa enormemente piacere sia a chi lo ha ideato sia a coloro che lo stanno sostenendo. Oggi facciamo il bilancio della prima settimana, che ha visto alternarsi emozioni, problemi burocratici e dati interessanti sui consumi del veicolo.

Le pre-partenze di Sansepolcro, Cavriago e Metanopoli

I principali compagni di viaggio della nostra avventura sono Piccini Paolo Spa, Landi Renzo Spa e Snam. Le tre aziende sono rispettivamente installatrice dell’impianto, produttrice dello stesso e proprietaria del veicolo. Per onorare tutte e tre le realtà industriali e le loro lunghissime storie abbiamo organizzato altrettante pre-partenze da Sansepolcro, Cavriago e Metanopoli. Roberto Chiodi, storico giornalista e pilota di rally con nel proprio palmarès la partecipazione a tre Pechino-Parigi, un giro del mondo per auto d’epoca, due MilleMiglia e molte altre importanti gare, era al mio fianco. Una vicinanza fisica per pochi chilometri, ma morale per tutto il viaggio. Chiodi è tra le vittime della burocrazia russa e per il momento non può infatti affiancarmi nel viaggio al di fuori dell’Unione Europea. La partenza di Sansepolcro è avvenuta con un pieno di biometano grazie alla postazione di rifornimento mobile di Piccini e contribuirà al nostro obiettivo di percorrere tutti i chilometri italiani del viaggio con l’ausilio del solo biometano. La sosta di pranzo è avvenuta nella sede della Landi Renzo Spa a Corte Tegge di Cavriago. Ottima accoglienza e interessanti conversazioni sull’importante crescita dell’uso del gas naturale nell’est Europa e nello spazio ex sovietico. Infine la sorpresa del giorno è avvenuta a Metanopoli, la famosa frazione di San Donato Milanese dove ha sede Snam, dove abbiamo avuto l’onore di essere accolti anche dall’amministratore delegato Marco Alverà, che ha potuto verificare con i propri occhi l’importante trasformazione della Toyota C-HR di proprietà proprio di Snam.

Milano, Fai e Cortina

L’ Arena civica di Milano ospitò nell’agosto del 1907 il ritorno della storica Pechino-Parigi vinta dall’auto Itala con a bordo Scipione Borghese, Ettore Guizzardi e Luigi Barzini. L’episodio è sicuramente di buon auspicio ed è un onore trovarsi in un luogo importante per la storia dell’automobilismo e in generale per molte discipline sportive come calcio, ciclismo e atletica leggera. L’idea di partire dall’Arena di Parco Sempione è stata del Comune di Milano, in particolar modo dell’assessorato allo sport, turismo e qualità della vita. La Palazzina Appiani, di fatto tribuna d’onore dello storico stadio, è stata solo il primo dei luoghi Fai visitati nel giorno inaugurale del viaggio. Il Villaggio operaio di Crespi d’Adda, la Vittoria Alata di Brescia e il Castello di Avio hanno arricchito di storia e vicende interessanti la nostra prima importante collaborazione con il Fondo Ambiente Italiano. Sempre proseguendo il viaggio usando solo biometano siamo andati poi a vedere un impianto di produzione Ies Biogas a Verolanuova. Abbiamo quindi avuto modo di vedere Cortina e le Dolomiti sia alla sera che al mattino, quando la luce regala scorci davvero belli. Nella città che ha ospitato le Olimpiadi del 1956 si è ripetuta una seconda partenza proprio dallo stadio del ghiaccio olimpico che ospitò i primi Giochi in Italia.

Un virus si aggira per l’Europa

Cortina d’Ampezzo resterà nella mia memoria anche per l’ultimo tampone effettuato in Italia e per un errore di trascrizione della data di svolgimento che ci avrebbe tenuti bloccati per un’ora alla dogana austriaca. Ebbene sì, il Covid-19 ha riportato l’Europa a quando c’erano le dogane e il tampone negativo fatto a Cortina vale 72 ore entro le quali dovremo varcare tutti i confini programmati. Non da tutte le parti il controllo è accurato come in Austria, altri paesi fermano a campione, alcuni prevalentemente gli stranieri, altri i propri cittadini. A parte il lungo problema per entrare che ci ha poi fatto avere un approccio di preoccupazione ad ogni successivo confine, l’Austria è filata via senza particolari problemi. La Repubblica Ceca ci ha regalato uno sconto del 50% sulle proprie autostrade grazie alla coraggiosa scelta di premiare metano e biometano. Vedersi riconosciuta la propria “ecologicità” è stata una sensazione molto piacevole. La Polonia è il paese più grande tra quelli che dovevamo attraversare da parte a parte, ma sapevamo di poter contare su un momento di relax proprio nella capitale Varsavia grazie alla bella accoglienza di Landi Renzo Polska, che ci ha offerto lavaggio dell’auto, un ottimo pranzo per noi e del gustoso metano per la nostra auto. L’accoglienza di Fabio e dei suoi colleghi della filiale polacca di Landi Renzo ci ha permesso di non pensare tutto il giorno a macinare chilometri, cosa che abbiamo poi ricominciato a fare sotto un temporale che ci ha accompagnato fino alla Lituania.

Il lungo ed imprevisto soggiorno in Lettonia

Un altro aspetto ancora sconosciuto in Italia è che nel resto d’Europa il rifornimento avviene da anni, e quasi sempre, in modalità self-service. Ecco perché a mezzanotte di un giorno qualsiasi a Vilnius, a Vienna o a Riga è possibile mettere il metano. In Italia è finalmente possibile fare la stessa cosa, ma il percorso burocratico continua a non essere facile. Molto prima della scadenza della validità del tampone Covid sono alla frontiera tra Lettonia e Russia. Come da testimonianze di molti italiani diretti a Mosca, recentemente è capitato che i lettoni non abbiano fatto passare persone con regolare visto di ingresso. Nel nostro caso i documenti personali per permettermi di entrare sono ok. Roberto Chiodi ha già lasciato il viaggio, altrimenti sarebbe stato questo il confine per lui al momento invalicabile. Se con la frontiera lettone tutto fila sorprendentemente liscio, non accade la stessa cosa sul lato russo, per quanto l’approccio nei confronti del nostro viaggio sia positivo e gli addetti ai controlli siano ben lieti di ascoltare i nostri progetti di raggiungere il Pacifico con il gas naturale. Nonostante questo emerge un problema burocratico relativo all’importazione del veicolo. Avrei potuto continuare il viaggio senza l’auto, ma naturalmente non è all’ordine del giorno un viaggio con i soli mezzi pubblici. Decido per la ritirata temporanea e di seguire i consigli dei doganieri su come risolvere la questione. Serve tempo e forse un documento generale dall’Italia. Decido di dormire in dogana ma non sono fiducioso su una rapida risoluzione del problema. Già al mattino del giorno dopo vado a Riga per attivare dalla capitale lettone tutto il necessario per spostare il mio volo che mi riporterà in Europa nei prossimi giorni, che inizialmente era previsto da Mosca. Sempre Riga diventa il luogo dove la nostra auto aspetterà il semaforo verde per ripartire.

Consumi vicino ai dati attesi

Sono 3.431 i chilometri percorsi nella prima settimana di viaggio iniziando a contare dalla pre-partenza di Sansepolcro. Nelle sei nazioni attraversate si sono alternate tratte in autostrada, traffico cittadino, percorsi di montagna e lunghe strade statali in pianura. Complessivamente l’auto è andata molto vicino al dato che abbiamo stimato per l’intero percorso di viaggio, ovvero percorrere quaranta chilometri con un chilogrammo di metano. Al momento vantiamo un picco massimo di 41,5 e un minimo di 32,1. I dati sono influenzati anche dalla conversione tra chilogrammo e metro cubo, considerato che non tutti i paesi usano lo stesso sistema di misurazione. Il metano acquistato in Lettonia è quello che ci ha regalato i risultati migliori, quello polacco i peggiori. Ad oggi possiamo affermare, tenendo conto del prezzo italiano attorno a 0,90 euro/kg, che la Toyota C-HR ha percorso realmente quaranta chilometri con un chilo di gas naturale.

Dal Baltico all’Atlantico

Per una settimana la Milano-Cortina-Tokyo si fermerà. Doveva sostare a Mosca e invece per i problemi raccontati precedentemente si fermerà nella capitale lettone. Grazie al fatto che il volo che ci porterà sulla strada verso il Portogallo parte di sera abbiamo avuto il tempo di andare a passeggiare sulle rive del Mar Baltico sapendo che tra qualche ora potremo fare la stessa cosa su quelle dell’Oceano Atlantico dalle parti di Lisbona. Proprio ad Oeiras, nei pressi della capitale portoghese, si svolgerà la terza prova del campionato FIA dedicato alle energie alternative al quale prendiamo parte da ormai dodici anni. Il viaggio verso il Giappone e l’Oceano Pacifico riprenderà mercoledì 23 giugno con il nostro ritorno in Lettonia e la ripartenza verso il sospirato confine russo.

Articolo pubblicato originariamente su TeverePost.it.

La “Milano-Cortina-Tokyo” ha preso ufficialmente il via

La partenza della Milano-Torino-Tokyo da Palazzina Appiani presso l'Arena Civica

L’equipaggio della “Milano-Cortina-Tokyo” è ufficialmente in viaggio: si è svolta giovedì 10 giugno alle ore 10 alla Palazzina Appiani, presso la storica Arena Civica “Gianni Brera” di Parco Sempione, la cerimonia di partenza che ha visto la presenza del comune di Milano che ha ospitato l’evento e degli altri partner istituzionali e privati dell’iniziativa. A salutare l’equipaggio anche i campioni italiani energie alternative 2020 Chet Martino e Francesca Olivoni. Secondo start venerdì 11 dallo Stadio Olimpico di Cortina d’Ampezzo.

L’iniziativa ha l’obiettivo di unire le due città italiane che ospiteranno i Giochi invernali 2026 con la capitale del Giappone, dove le Olimpiadi si svolgeranno tra poche settimane. Il viaggio, organizzato dall’associazione Torino-Pechino di Sansepolcro, si svolge a bordo di una Toyota C-HR ibrida allestita con un impianto a gas naturale. Una tecnologia italiana al 100% destinata a portare una vera e propria rivoluzione verde in campo automobilistico. Il veicolo, che fa parte della flotta aziendale di Snam, è stato allestito da Piccini Impianti con un impianto Landi Renzo. Il lungo test drive a cui sarà sottoposta l’auto percorrendo gli oltre 25.000 chilometri previsti nella spedizione sarà l’occasione per confermare la valenza del mezzo e dell’impianto in termini ecologici, economici e di affidabilità.

Alla guida della Toyota C-HR il pilota Guido Guerrini, da anni protagonista nel circus mondiale delle competizioni automobilistiche per veicoli ad energie alternative, che ha all’attivo numerosi lunghi viaggi su mezzi ecologici. Con lui il giornalista Roberto Chiodi, a sua volta reduce da molte avventure automobilistiche e da tante gare sia per auto storiche che green. Lo start ufficiale è stato preceduto mercoledì 9 giugno da una serie di tappe di avvicinamento nelle sedi dei principali partner dell’iniziativa Piccini Paolo Spa / Piccini Impianti, Landi Renzo e Snam.

Il viaggio, patrocinato dalle città di Milano e Cortina, è accompagnato dallo slogan “Ripartiamo insieme!”, nell’ottica di lanciare un segnale di ottimismo dopo la fase più critica della pandemia di Covid-19. Il percorso prevede la valorizzazione di luoghi FAI durante i transiti in territorio italiano, e già nel giorno del via l’equipaggio ha sostato al Villaggio operaio di Crespi d’Adda, al Capitolium di Brescia che ospita la Vittoria Alata e al castello di Avio. Tra le prime tappe all’estero ci saranno la visita della sede di Landi Renzo Polonia a Varsavia sabato 12 e un evento presso l’Ambasciata d’Italia a Mosca lunedì 14 giugno. La “Milano-Cortina-Tokyo” potrà essere seguita nel sito internet www.milanocortinatokyo.com, nelle pagine Facebook “Torino-Pechino, viaggi e rally ecologici” e “Milano Cortina Tokyo – Ripartiamo insieme” e nel profilo Instagram guido_in_viaggio.

Dall’Italia al Giappone, venticinquemila chilometri con il veicolo del futuro

La Toyota C.HR all'Arena Civica di Milano

Giovedì 10 giugno alle 10.00, dalla Palazzina Appiani presso l’Arena civica Gianni Brera all’interno di Parco Sempione, prenderà il via ufficialmente “Ripartiamo Insieme, Milano-Cortina-Tokyo 2021”, avventura ecologica che porterà la Toyota C-HR di Snam a percorrere i circa venticinquemila chilometri, tra viaggio di andata e ritorno, che separano Italia e Giappone.

Un percorso simbolico che collega le città di Milano e Cortina d’Ampezzo, che ospiteranno le Olimpiadi invernali del 2026, con Tokyo, dove i giochi inizieranno il prossimo 23 luglio. La partenza di Milano sarà seguita il giorno successivo da una partenza bis da Cortina d’Ampezzo alle ore 9 dallo Stadio Olimpico costruito in occasione dei Giochi del 1956. Il via ufficiale avverrà in una data simbolica per il mondo dei motori, dato che lo stesso giorno prenderà il via da Milano anche il MIMO, il Milano Monza Motor Show.

Il progetto di viaggio ha avuto il sostegno e il patrocinio delle due città olimpiche e oltre a valorizzare la prossima olimpiade italiana vuole anche dare un forte segnale di ripartenza dopo la fase più problematica della pandemia di Covid-19. Dopo le partenze da Milano e Cortina d’Ampezzo, le tappe già programmate del viaggio (problemi connessi al Covid permettendo) saranno la visita, nei pressi di Varsavia, della sede di Landi Renzo Polska sabato 12 a mezzogiorno e il ricevimento all’Ambasciata d’Italia a Mosca lunedì 14 giugno alle ore 18 locali. L’evento presso la rappresentanza diplomatica italiana nella capitale russa, particolarmente importante vista l’ottica di rafforzare la presenza delle realtà italiane coinvolte nel viaggio proprio nel mercato del più vasto Paese del mondo, concluderà la prima parte del viaggio.

Tecnologia 100% italiana per un lungo test drive

L’auto, messa a disposizione da Snam e facente parte della sua flotta aziendale, è stata allestita da Piccini Impianti con un impianto Landi Renzo. La Toyota C-HR è un veicolo ibrido in grado di percorrere anche 30 chilometri con un litro di benzina, e grazie all’intervento che ha portato alla possibilità di alimentare l’auto attraverso biometano o metano potrà viaggiare per 40 chilometri spendendo appena un euro. Naturalmente la stima è condizionata dal tipo di percorso e stile di guida, ma nei test prima del viaggio è emerso un valore atteso anche più elevato dei 40 chilometri dichiarati per ogni chilogrammo di gas naturale. Il lungo test drive permetterà non solo di confermare l’ecologicità ed economicità del veicolo coinvolto, ma percorrendo una distanza così lunga sarà possibile certificare anche l’affidabilità di una tecnologia destinata a contribuire ad una rivoluzione verde in campo automobilistico.

Equipaggio, pre-partenze, luoghi Fai

Compiranno il viaggio due vecchie conoscenze dei percorsi tra Europa e Asia: il giornalista Roberto Chiodi, che vanta tre Pechino-Parigi, un giro del mondo per auto storiche e numerose gare sia per auto storiche che ecologiche, e Guido Guerrini, con esperienza su lunghi viaggi con veicoli ecologici tra cui una Torino-Pechino e una Lisbona-Vladivostok. Chiodi e Guerrini saranno ospiti dei principali partner della Milano-Cortina-Tokyo nel giorno precedente alla partenza ufficiale. Il giorno 9 giugno la Toyota C-HR inizierà un percorso di avvicinamento dalla Toscana muovendosi dalla sede di Sansepolcro (Ar) della Piccini Paolo Spa con un evento di presentazione del viaggio alle 9.30. Dalle 13.30 l’equipaggio sosterà ed effettuerà una nuova partenza simbolica a Corte Tegge di Cavriago (Re), presso la sede di Lanzi Renzo Spa. Infine nel tardo pomeriggio a Metanopoli, nel comune di San Donato Milanese, le foto commemorative davanti alla sede principale di Snam.

Il viaggio da Milano e Cortina e quello al ritorno da Cortina a Milano sono pensati in modalità slow e green per valorizzare i principali itinerari che gli appassionati di sport effettueranno da una località all’altra in occasione delle Olimpiadi del 2026. I due percorsi saranno effettuati con rifornimenti mobili di biometano e visitando alcuni luoghi concordati con il Fai, il Fondo Ambiente Italiano. Il viaggio di andata valorizzerà i luoghi ubicati nella direttrice Brescia-Garda-Valle dell’Adige, mentre quelli di ritorno privilegeranno la Valtellina.

Tra Covid e burocrazia

“Programmare un viaggio in epoca Covid è più difficile che guidare l’auto attraverso le strade dell’Eurasia”, ha dichiarato più volte pubblicamente Guido Guerrini, che è riuscito ad aggirare parte della burocrazia grazie alla sua attuale residenza nella Federazione Russa. L’ufficializzazione della partenza e la scelta della data sono state dettate dall’obbligo di rispettare le normative Covid dei numerosi Paesi che saranno attraversati. È assolutamente probabile che il piano di viaggio subirà numerose modifiche per poter risolvere tutti i problemi burocratici che emergeranno lungo il percorso, come non è affatto certo che chi sarà a bordo dell’auto potrà percorrere l’intero tragitto. A tutti sarà richiesta una forte flessibilità per consentire al progetto di raggiungere l’obiettivo finale. Al momento è impensabile che l’auto riesca ad attraversare i quarantatré chilometri che separano Russia e Giappone data la sospensione delle tratte dei traghetti causa pandemia. Per quanto la cosa non incida più di tanto nel chilometraggio del viaggio e sulla validità del test drive, sarà effettuato fino al giorno prima dell’inizio dei Giochi olimpici il tentativo di riuscire a portare a Tokyo l’auto o almeno l’equipaggio.

Dove seguire il viaggio

Sarà possibile seguire il viaggio nel sito internet www.milanocortinatokyo.com, nelle pagine Facebook “Torino-Pechino, viaggi e rally ecologici” e “Milano Cortina Tokyo – Ripartiamo insieme” e nel profilo Instagram guido_in_viaggio.

Guido Guerrini e Francesca Olivoni terzi all’Ecorally della Repubblica Ceca

Il Czech New Energies Rallye regala ancora una volta emozioni e soddisfazioni ai piloti e copiloti valtiberini. Se per Guido Guerrini si tratta del quinto podio consecutivo nella gara di Český Krumlov, la campionessa d’Italia Francesca Olivoni esordisce con un sudatissimo terzo posto frutto soprattutto del lavoro della copilota di Pieve Santo Stefano. Lungo le stradine della Boemia meridionale le difficoltà non sono affatto mancate in una delle gare meglio organizzate del calendario mondiale. Stavolta, complici anche delle novità regolamentari, non era possibile effettuare ricognizioni, cosa che ha sicuramente sfavorito gli equipaggi stranieri che hanno minore confidenza con le strade della regione di Český Krumlov. In ogni caso, in quella che è sembrata quasi una gara ad eliminazione, Guerrini-Olivoni hanno sbagliato pochissimo e il ritardo accumulato in alcune prove speciali è stato frutto di problemi di traffico. Ottimo il risultato dei vincitori Žďárský-Nábělek che riscattano l’undicesimo posto ottenuto nella prima gara del mondiale nella Comunità Valenciana.

I due valtiberini, vicecampioni del mondo 2020, esordivano con la nuovissima Volkswagen ID.4 portando al debutto assoluto sulla scena mondiale il modello Pro Performance che si è classificato decimo nella classifica dei consumi. Come già visto nel 2020 e ad inizio stagione 2021 le Kia dominano la specialità, seguite dalle Hyundai. Interessante l’esordio delle Škoda nella gara di casa.

Ottima come sempre l’organizzazione di una gara tra le più importanti del panorama mondiale, che alla nona edizione ha visto al via oltre trenta auto. Organizzatori e partecipanti hanno vissuto tre giorni in una “bolla” Covid-free con controlli continui e possibilità di muoversi liberamente all’interno delle aree destinate alla gara. “Nessuna difficoltà nell’adattamento al veicolo, semmai è stato molto difficile gestire le novità del regolamento di gara, soprattutto la consegna del road book appena 15 minuti prima delle prove, che avvantaggia notevolmente chi conosce le strade rispetto agli equipaggi internazionali”, racconta la campionessa italiana 2020 Francesca Olivoni. “Siamo soddisfatti della collaborazione con Team Autotest Motorsport e con molte importanti aziende dell’Alto Adige”, dice il pilota Guido Guerrini, che aggiunge che “questo podio è stato importante per lanciarsi verso le posizioni più alte della classifica mondiale”.

Guerrini e Olivoni salgono al terzo posto della classifica mondiale con 21 punti, a solo 1,5 punti di distacco dai baschi Conde-Serrano e dai cechi Žďárský-Nábělek. Sempre grazie al terzo posto ottenuto a Český Krumlov Volkswagen è ora seconda nel mondiale costruttori con 30 punti. Prossimi impegni iridati la trasferta portoghese dal 18 al 20 giugno e quella in Islanda tra 8 e 10 luglio prima della pausa estiva. Il campionato poi proseguirà in Slovenia, Paesi Baschi, Montecarlo e la gara italiana sulle Dolomiti.

Team Autotest Motorsport al rally della Repubblica Ceca

È la nuovissima ID.4 di Volkswagen la vettura con cui Team Autotest Motorsport e la coppia formata dai vicecampioni del mondo in carica Guido Guerrini e Francesca Olivoni affronteranno la stagione 2021 del Campionato Mondiale dedicato alle energie alternative. Auto ed equipaggio sono stati presentati mercoledì pomeriggio presso la concessionaria AutoBrenner di Bolzano alla presenza del patron della squadra Josef Unterholzner e di Fuzzy Kofler e Franco Gaioni, ultimi italiani a vincere il mondiale.

Team Autotest Motorsport sarà anche l’unica squadra italiana a prendere parte all’intera stagione sportiva che dopo la prima gara già svolta nella Comunità Valenciana vedrà il susseguirsi di eventi in Repubblica Ceca, Portogallo, Islanda, Slovenia, Paesi Baschi e Monte Carlo, prima della chiusura del campionato proprio nelle Dolomiti a cavallo tra Trentino e Alto Adige. La prossima tappa, quella nella città boema di Český Krumlov, si svolgerà venerdì e sabato e vedrà la ID.4 di Team Autotest Motorsport al via con il numero 1.

Grazie all’autonomia attorno ai 450 km a ricarica, molte delle sedi di gara verranno raggiunte viaggiando con la ID.4 e sfruttando le colonnine ormai presenti in gran parte d’Europa, rendendo ogni trasferimento una piccola avventura da raccontare. Per Unterholzner e Team Autotest Motorsport si tratta della nona stagione mondiale, con un palmarès fatto di quattro titoli piloti, due copiloti e tre costruttori, che rendono quella altoatesina una delle realtà più vincenti di sempre nella storia delle gare ad energie alternative.

Con Fuzzy Kofler e Franco Gaioni impossibilitati a prendere parte alla prima parte della stagione, la scommessa del team sarà sulla coppia composta da Guido Guerrini e Francesca Olivoni che hanno già gareggiato nel 2019 con il team di Unterholzner. Per i ragazzi toscani cresciuti sportivamente nell’Associazione Torino-Pechino sarà una importante occasione di collaborazione che gli consentirà di affrontare con tutti gli strumenti a disposizione il campionato 2021. Grazie anche ai chiarimenti regolamentari arrivati dalla Federazione Internazionale dell’Automobile, nella seconda parte di stagione dovrebbero tornare in gara anche gli storici alfieri della squadra sudtirolese Kofler e Gaioni.

Primi punti mondiali in terra iberica per Guerrini-Olivoni

“Ripartiamo insieme” è il messaggio che i vicecampioni del mondo 2020 Guido Guerrini e Francesca Olivoni hanno voluto trasmettere durante questo primo appuntamento della stagione 2021 del Campionato mondiale FIA e di quello spagnolo. I due toscani, unici italiani in gara, hanno avuto l’onore di aprire le due stagioni sportive partendo con il numero 1, ma proprio percorrendo i nemmeno cento metri che separavano il parco chiuso della gara dal punto di partenza hanno raccolto un chiodo con la ruota anteriore sinistra. Non essendo possibile ritardare la partenza, la problematica ha condizionato la prima giornata di gara, costituita da una sola prova speciale, seppure di ben 78 chilometri. Dopo la perdita di circa la metà della pressione la ruota si è stabilizzata permettendo in qualche modo all’equipaggio di terminare la giornata rendendo poi inutilizzabile lo pneumatico per il resto della gara. Grazie all’autorizzazione dei commissari è stato possibile provvedere alla sostituzione della ruota anche in regime di parco chiuso. La prima tappa dell’Ecorally della Comunità Valenciana era valida solo per la competizione FIA e quindi non ha alterato i risultati di gara nella giornata dedicata al Campionato spagnolo, durante la quale Guerrini e Olivoni hanno vinto due delle sette speciali e recuperato fino alla quarta posizione della gara mondiale e alla seconda nel campionato spagnolo.

“Per come si erano messe le cose alla partenza da Morella, l’essere andati a punti in entrambe le gare ci deve rendere soddisfatti. Siamo in corsa sia nella competizione mondiale che in quella spagnola. Presto dovremo scegliere su quale delle due puntare a livello di partecipazione continuativa, anche se intendiamo prendere parte ad entrambe sfruttando la possibilità di scartare alcuni risultati”, racconta la campionessa italiana 2020 Francesca Olivoni a fine gara.

“Già prendere parte ad un evento estero di questi tempi è una vittoria, considerando i tre tamponi necessari e le relative misure di sicurezza messe in piedi dall’impeccabile organizzazione dell’evento. Molto tecnico il percorso e come al solito perfetto il sistema di cronometraggio di una gara che non è arrivata casualmente all’ottava edizione. Siamo contenti dell’accoglienza riservata dalla federazione spagnola a due stranieri che intendono mettersi alla prova con quelli che probabilmente sono i più forti al mondo in questa specialità sportiva e siamo ben lieti di non aver avuto alcuna limitazione nell’uso della strumentazione di gara tradizionale, qui largamente diffusa sia nella preparazione della gara da parte degli organizzatori che nello svolgimento della stessa”, commenta il pilota Guido Guerrini. “Le gare spagnole valorizzano molto il ruolo del copilota”, aggiunge ancora il vicecampione del mondo, “poichè il percorso viene reso pubblico ad un’ora dalla partenza e il road book è molto ricco di riferimenti. Per riuscire a fare risultati di alto livello in situazioni come questa sono necessarie esperienza e affiatamento durante la gara e anche essere pronti a gestire le difficoltà spesso presenti e che fanno parte del gioco”.

Per quanto riguarda il risultato sportivo nella regolarità FIA, l’equipaggio italiano si è classificato al quarto posto ad appena due decimi di secondo, dopo oltre 300 km e 227 rilevamenti dalla coppia basca Foronda-Rodas su Hyundai Kona, mentre nella regolarità del campionato spagnolo è stato di 2,6 secondi il distacco dalla coppia Conde-Serrano, vincitori di entrambe le gare a bordo di Kia e-Niro. Ampiamente previsto il risultato negativo sui consumi con la Renault Zoe, messa a disposizione in loco, solo nona nel FIA e ottava nella classifica spagnola (i sistemi di calcolo del consumo e i regolamenti sono differenti tra le due competizioni).

La somma del risultato sportivo e di quello dei consumi assegnano a Guerrini e Olivoni un settimo posto nella classifica mondiale (sei punti dato il coefficiente 1,5 della gara spagnola) e un quarto posto in quella spagnola (otto punti più uno ulteriore da aggiungere per il risultato della regolarità).

Guerrini e Olivoni hanno corso la gara valenciana con i colori del team altoatesino Autotest Motorsport, supportati dagli storici sponsor che hanno abbracciato il progetto “Ripartiamo insieme” che verrà portato avanti con l’intenzione di dimostrare come sia necessario ricominciare una vita normale, con tutte le opportune misure di sicurezza, anche durante la fase di pandemia di Covid-19. Il messaggio di “Ripartiamo insieme” è finalizzato a trovare il giusto equilibrio tra sicurezza sanitaria e l’emergenza sociale ed economica in atto.

Guerrini e Olivoni apriranno il Campionato mondiale FIA energie alternative

Non ancora scoperte tutte le carte che caratterizzeranno le attività dei ragazzi della Torino-Pechino nel corso del 2021, un anno dove è necessario ripartire e trasmettere ottimismo dopo la difficile stagione 2020 che ha visto comunque Chet Martino e Francesca Olivoni vincere il titolo italiano e Guido Guerrini e la stessa copilota di Pieve Santo Stefano diventare vicecampioni mondiali. Di certo c’è, come annunciato in precedenza, la partecipazione al Mondiale FIA 2021 e, per la prima volta, anche al campionato nazionale spagnolo dedicato alle energie alternative.

Si riparte da dove avevamo concluso la stagione”, racconta Francesca Olivoni sottolineando come “il Covid abbia ribaltato il calendario 2020 facendo in modo che l’ultima gara della scorsa stagione e la prima di quella nuova sia sempre l’Ecorally della Comunità Valenciana, alla quale prenderemo parte – come unico equipaggio italiano – con la stessa auto, la stessa strumentazione e sperando di ripetere l’ottimo risultato dello scorso novembre”.

La stagione 2021 vede anche riprendere il sodalizio con gli altoatesini di Team Autotest Motorsport, anche se in questa prima gara, a causa delle dinamiche relative alla pandemia di Covid-19, ci sarà solo un’auto al via e non sarà il veicolo con il quale la squadra prenderà parte al resto della stagione. Le misure di sicurezza per permettere agli italiani di partecipare a gare internazionali e quelle una volta rientrati in Italia sono molto complesse e andranno ad incidere per un’importante percentuale anche sul budget della stagione 2021.

Nonostante la burocrazia legata al Covid abbiamo deciso di trasmettere a tutti un preciso segnale, quello di tornare ad una vita il più vicino possibile alla normalità. Normalità e sicurezza sono due cose che possono viaggiare assieme e allo stesso modo permettere di non perdere un altro anno di vita e neppure continuare ad arrecare ulteriori danni sociali ed economici alla nostra società”, ribadisce la campionessa italiana Francesca Olivoni.

L’iniziativa “Ripartiamo insieme” vedrà la squadra pubblicizzare turisticamente ed economicamente i territori dove vivono i membri del team e da dove provengono le risorse e le energie che permettono di continuare a partecipare al campionato del mondo dedicato alle energie alternative. L’Italia, l’Alto Adige e la Valtiberina sono territori che si prestano alla ripartenza di un turismo naturale ed ambientale, lontano da quello di massa e quindi decisamente compatibile con le restrizioni che saranno ancora in parte in vigore durante la prossima estate.

La scelta di gareggiare nel campionato spagnolo è un sogno che si realizza”, commenta Guerrini che aggiunge che “questo al momento è il campionato più difficile e competitivo del mondo nella nostra disciplina automobilistica, e riuscire a ben figurare sarebbe un obiettivo che vale almeno quanto le vittorie degli anni passati”. Sempre difficile calcolare il tasso tecnico di una o più gare, ma in Spagna i numeri da alcuni anni parlano da soli. Una media di partecipanti sopra i trenta iscritti, un livello di competitività molto elevato, un’organizzazione eccezionale con gare che si ripetono con storicità e sistemi di cronometraggio di ottimo livello. Un modello osservato ed esportato anche in altri paesi, come dimostra da quest’anno la creazione anche di un campionato nazionale portoghese. In totale la competizione prevede sei gare delle quali due si sovrappongono a quelle del mondiale, ma grazie al fatto che saranno validi solo i quattro migliori risultati realizzati sarà possibile scegliere strategicamente a quali gare prendere parte.

Ancora stretto riserbo, invece, sul viaggio che l’associazione intende intraprendere dedicato alla tecnologia ibrido-gas naturale e che caratterizzerà parte della pausa estiva del campionato del mondo FIA.

Francesca Olivoni ha ricevuto il Premio “Il Valore delle Donne – Grazia Cappelletti”

Francesca Olivoni durante il videocollegamento

La storica co-pilota dell’Associazione Torino-Pechino assicura che la propria avventura sportiva continuerà nel campionato mondiale, mentre probabilmente rinuncerà a difendere il titolo italiano concentrandosi sul campionato spagnolo giudicato più stimolante e competitivo.

A Francesca Olivoni è andato il massimo riconoscimento che la città di Pieve Santo Stefano assegna alle proprie cittadine in occasione della Giornata Internazionale della Donna. Il premio “Il Valore delle Donne – Grazia Cappelletti” è stato assegnato alla co-pilota dell’Associazione Torino-Pechino ex-aequo con il personale femmine della Rsa “Paolo e Isolina Biozzi”.

A consegnare il riconoscimento è stato il Sindaco Claudio Marcelli assieme al capogruppo della minoranza consiliare Giacomo Benedetti. Francesca Olivoni, ringraziando, ha ricordato la figura di Grazia Cappelletti e annunciato la volontà di valorizzare sempre di più il legame con Pieve Santo Stefano e della Valtiberina nel corso dell’imminente nuova stagione sportiva.

Olivoni ha spiegato che “continueremo anche quest’anno a gareggiare nel mondiale FIA e stiamo valutando di prendere parte ad un campionato nazionale estero, dato che i nuovi regolamenti Aci-Sport mi impediscono di difendere il titolo italiano appena conquistato”. La scelta potrebbe cadere sul campionato spagnolo, forse quello più difficile e competitivo tra quelli europei, che permetterebbe a Francesca e colleghi di continuare a gareggiare senza alcuna delle limitazioni introdotte recentemente nelle gare nazioni italiane: “Non rinunceremo a portare in giro per il mondo il nome del nostro territorio e delle aziende che ci sostengono, con il preciso obiettivo di mandare un forte segnale di speranza che possa aiutare a ricostruire una normalità ormai persa da oltre un anno”, ha detto ancora la navigatrice pievana.

Proposta di linee generali per un regolamento dedicato ai campionati nazionali Aci-Sport energie alternative

Il contributo dell’Associazione Torino-Pechino e di altri appassionati con la speranza che favorisca un confronto tra i vari soggetti che vogliono contribuire alla crescita di questa attività sportiva. Un ragionamento dal basso e alla luce del sole consapevoli delle difficoltà che singoli licenziati trovano nel proporre idee.

I piloti e copiloti dell’Associazione Torino-Pechino partecipano ai campionati italiani e mondiali ininterrottamente da dodici anni. Hanno avuto modo di vedere tutti i cambiamenti regolamentari e l’impatto avuto anno dopo anno a livello di partecipazione e competitività dei campionati. Ci sentiamo quindi in dovere di contribuire con le nostre idee ad un dibattito che ci auguriamo si possa aprire presto, nel quale tutti gli attori di questa disciplina sportiva possano interagire per valutare assieme quali strade intraprendere con un unico obiettivo: la crescita del nostro sport.

Iniziamo il nostro intervento facendo le congratulazioni al nuovo commissario Riccardo Radaelli che porta la composizione della commissione a nove membri.

Spirito del nostro contributo

Da amanti di questa disciplina sportiva, alcuni da oltre un decennio e altri appena arrivati, ci siamo sentiti in dovere di suggerire delle linee guida per i regolamenti che caratterizzeranno il mondo delle energie alternative nei prossimi anni. Lo facciamo mettendo il nostro nome e cognome e soprattutto alla luce del sole. Aprire un confronto pubblico sul tema aiuterà sicuramente coloro che sono chiamati a scrivere le regole. Nessuno di noi ha la presunzione di esprimere delle verità ma, molto umilmente, delle opinioni.

Uno sguardo al passato

Nel corso dell’ultimo decennio si sono succeduti molti regolamenti diversi. Ad esclusione dell’annata 2020, tra l’altro ostacolata dalla pandemia di Covid-19, la partecipazione al campionato ha sempre visto numeri bassi, con molti equipaggi che hanno partecipato ad una sola gara. Questo è sicuramente figlio di problemi di comunicazione, di scarso interesse per il format e probabilmente anche di qualche inutile complicazione di troppo.

Parole d’ordine: semplificazione e aumento della partecipazione

Tutto ciò che può semplificare il campionato dal punto di vista degli organizzatori delle singole gare, da quello dei partecipanti e naturalmente da quello dei costi deve essere preso in considerazione. La stagione 2020 ha visto una discreta partecipazione ai due eventi svolti. Sicuramente ha contribuito il fatto che il campionato fosse breve, economico e localizzato in un territorio limitato. Probabilmente anche alcune semplificazioni regolamentari (eliminazione dei consumi e riduzione della lunghezza delle gare) sono state determinanti per riuscire ad organizzare gli eventi. Il tutto deve essere inquadrato nella fase storica caratterizzata dalla pandemia di Covid-19 che, come dimostrato da alcune eccellenti assenze, ha probabilmente ridotto il numero degli aspiranti competitori. Bene anche l’esistenza di un trofeo “minore” che permetta ai nuovi equipaggi di crescere agonisticamente. Resta il problema che anno dopo anno si è verificato un turnover elevato di partecipanti ed eventi. Basta osservare che negli ultimi tre anni nessuna gara è andata oltre la prima edizione. Allo stesso tempo si sono persi molti campioni del passato, sia per disinteresse verso le nuove formule del campionato, sia per conflittualità con promoter, organizzatori o altri concorrenti.

Possibili soluzioni

– La più semplice e banale potrebbe essere la conferma della formula della gara breve e senza prevedere il calcolo dei consumi.

– Ridurre o eliminare il montepremi (7.000 euro nel 2020) per contribuire ad abbattere i costi della partecipazione agli eventi investendo questa cifra per tagliare le spese.

– Non obbligare organizzatori ad un solo sistema di cronometraggio

– Non obbligare i concorrenti ad un solo sistema di rilevamento delle distanza. Sì a tutti i sistemi, con al massimo prescrizioni di sicurezza.

– Tentare di coinvolgere i campioni del passato con l’obiettivo di aumentare la competitività

Consumi

L’argomento spinoso della presenza dei consumi come elemento per stilare le classifiche assolute vede spesso concorrenti e organizzatori divisi per i problemi sorti in passato. I principali problemi riscontrati sono stati:

– alterazione dei consumi attraverso trucchi irregolari, come palloncini d’aria nei serbatoi o inserimento di carburanti liquidi attraverso secondi punti di ingresso al serbatoio;

– rifornimento di carburanti gassosi usando sistemi di raffreddamento delle bombole o orari differenziati tra ore calde e ore fredde per il pieno prima della gara;

– difficoltà ad individuare un criterio obiettivo che non favorisca o discrimini per forza un carburante rispetto all’altro. Ad esempio nella stagione 2019 il biometano era sempre più vantaggioso (quasi con qualunque stile di guida) rispetto all’elettrico;

– auto che circolano con velocità troppo basse e che pubblicizzano in modo pessimo i carburanti eco, dandone l’immagine di veicoli meno dinamici di quelli tradizionali. Un’alternativa potrebbe essere quella di prevedere campionati separati per auto elettriche, ibride e gassose.

Davanti a questo scenario potrebbe essere logico pensare all’abolizione dei consumi per rendere più semplici partecipazione e organizzazione delle gare, ricordando l’esempio positivo del 2020 quando la regola dei consumi è stata sospesa.

In seconda istanza, se a parere di chi stila i regolamenti i consumi devono essere necessariamente previsti, valutare una riduzione dell’impatto degli stessi sul risultato di gara, per fare in modo che il dato facilmente alterabile del consumo o dello stile di guida non sia determinante al fine della classifica per l’assegnazione di un titolo nazionale.

Introduzione di nuovi sistemi di rilevamento di stile di guida o ipotesi similari

Ben venga qualsiasi innovazione a patto che attraversi una fase di sperimentazione in gara. Eventuali nuovi sistemi di rilevamento di stile di guida o consumi devono essere prima sperimentati, anche con speciali premi dedicati, e non immediatamente utilizzati per stilare classifiche del campionato nazionale. È facile comprendere che coloro che li hanno testati in precedenza possano avere degli enormi vantaggi rispetto ad altri concorrenti.

Road book e calibrazione

Anche in questo caso servono regole certe e semplici: un tratto di calibrazione possibilmente lineare di almeno cinque chilometri; road book completi di ogni informazione che siano messi a disposizione con un certo anticipo (una settimana?) oppure poco prima (1-2 ore?) per tutti i concorrenti; rendere pubblico lo strumento di misurazione con cui l’organizzatore ha effettuato i rilevamenti, il numero di eventuali sonde, la posizione delle sonde, il giorno in cui è stato effettuato il rilevamento del road book.

Regolamenti ponderati che durino nel tempo

Un altro aspetto che potrebbe aiutare gli appassionati ad una costante partecipazione è prevedere dei regolamenti destinati a durare nel tempo o ad avere modifiche contenute. Pubblicare i regolamenti con un forte anticipo sulla prima gara in programma eviterebbe il ripetersi dello spiacevole episodio di Pragelato. Regole semplici, chiare con l’obiettivo di restare in vigore almeno due anni, meglio tre. Un campionato snello, con poche gare, non troppo lunghe e senza prescrizioni che rendano impossibile partecipare a specifiche categorie di concorrenti. Apertura a tutte le energie alternative nessuna esclusa e a tutti i sistemi di rilevamento e cronometraggio. Ruoli chiari tra chi promuove, organizza e partecipa, onde evitare presunti o reali conflitti di interesse.

Pragelato punto di arrivo o di partenza per il futuro delle gare ad energie alternative in Italia?

Come in molti prevedevano Nicola Ventura vince il suo quinto titolo italiano e corona la giornata di San Valentino contribuendo a far vincere il primo tricolore anche alla moglie Monica.

L’amore nel giorno di San Valentino scalda le fredde temperature di Pragelato e permette all’automobilismo italiano di scrivere una nuova pagina di storia. L’equipaggio dell’Ecomotori Racing Team Ventura-Porta vince tutte le cinque gare valevoli per il primo campionato italiano “The Ice Challenge Green – Campionato italiano regolarità su ghiaccio”. Sempre Ventura-Porta avevano vinto anche le tre gare del 23 gennaio. Otto vittorie su otto prove dovrebbero mettere a tacere chiunque avesse ancora dei dubbi sulla superiorità dell’Ecomotori Racing Team in questa disciplina sportiva.

Occasione persa o inizio di un nuovo corso?

La risposta al quesito ruota attorno ai limiti della comunicazione istituzionale avvenuta durante il parto di questo campionato. Chi non ha partecipato alla fase organizzativa della gara o alla scrittura dei regolamenti ha saputo questa novità solamente lo scorso 20 gennaio con la pubblicazione sul sito di Aci-Sport del Regolamento Generale. Leggendolo si scopriva che erano previste sei gare per l’assegnazione del titolo. Tre gare il 23-24 gennaio e altre tre il 13-14 febbraio. In alcune comunicazioni fatte dai concorrenti nelle loro pagine social o comunque riconducibili alle squadre sportive si legge che le tre gare di gennaio, comunque vinte tutte dalla coppia Ventura-Porta, non avrebbero validità per il campionato. In ogni caso con la cinquina fatta tra sabato e domenica scorsa non sarebbe cambiato nulla in fatto di classifiche. O forse sì, se avessero partecipato ulteriori concorrenti.

In data 25 gennaio era stato posto un quesito su questo problema a presidente, segretario e commissari della Commissione mobilità sostenibile di Aci-Sport, senza ricevere alcuna risposta formale o informale. Questa mancanza di conferme ha lasciato i nostri due equipaggi, quello dei campioni d’Italia Chet Martino-Francesca Olivoni e quello del vicecampione del mondo Fia Guido Guerrini con il copilota Emaneule Calchetti, oltre agli altoatesini Kofler-Gaioni, in un’incertezza che non ha trovato nessuna risposta prima della gara dello scorso fine settimana. Un’ulteriore dimostrazione della fondatezza della questione è la partecipazione all’evento di soli cinque equipaggi e nessuna auto elettrica. Tra questi solo tre (Ventura, Di Bella e Roasio) superstiti degli oltre 20 team che hanno preso parte al campionato 2020. Il fatto che molti di quelli che si sono avvicinati a questa disciplina sportiva nell’anno precedente non abbiano neppure saputo della gara di Pragelato dovrebbe portare a farsi qualche domanda su cosa potrebbe essere migliorato. Secondo la nostra opinione i tempi ristretti tra la nascita dei regolamenti e le stesse gare, come le inutili limitazioni alla strumentazione di gara che prevedevano l’impossibilità a gareggiare con sonde o con l’utilizzo di prese OBD, hanno giocato un ruolo importante.

Nelle montagne piemontesi si è comunque vista una gara spettacolare che ha fatto esordire le energie alternative in un contesto completamente nuovo. La potenzialità per costruire un evento che possa diventare fortemente attrattivo c’è e si è visto con quello che nel tempo proprio l’organizzatore BMG Motor Events , da inizio anno anche nuovo promoter del Green Endurance, è riuscito a fare.

“The Ice Challenge Green ” è stato stravinto dalla coppia lombarda che si è lasciata dietro la coppia Maurizio Vellano-Francesco Giammarino, oltre all’esperto Vincenzo Di Bella con Roberta Giachino. Hanno completato il lotto dei partecipanti Paolo Roasio-Martina Cirio e Giovanni Deregibus con Sara Deregibus.

L’organizzazione dell’intero evento, che ha visto partecipare quasi ottanta auto suddivise in più categorie, è stata impeccabile. BMG Motor Events organizza questo tipo di competizioni da ormai molti anni ed è diventato un riferimento del settore gare su ghiaccio. I commenti di tutti coloro che hanno preso parte all’evento sono stati sostanzialmente positivi. In attesa di capire come e se si svilupperà un campionato green nel 2021, il vedere in azione un “promoter” che crede nella crescita di questo sport è un altro elemento che porta ottimismo nell’ambiente degli interessati alla disciplina sportiva.

A tal proposito nei prossimi giorni metteremo sul tavolo di commissione e promoter delle idee per una crescita e consolidamento della disciplina sportiva, pur confermando la volontà di iniziare un percorso anche in altri campionati italiani dedicati alla regolarità a media e in quelli dedicati alle energie alternative oltre confine.

Il “fenomeno” Ventura

Nicola Ventura, tra i migliori in Italia in questo tipo di specialità, è al quinto titolo tricolore vinto con tre copiloti differenti, a sottolineare che anche cambiando squadra la superiorità del pilota brianzolo su tutti gli avversari resta intatta. Il titolo conquistato nel 2015 arriva alla fine di una controversa stagione nella quale delle lacune regolamentari costrinsero i partecipanti al campionato a qualche strascico extra gara. La Federazione decise di assegnare un titolo ex-aequo a Nicola Ventura e Massimo Liverani, quest’ultimo in precedenza pilota dell’Ecomotori Racing Team.

Nell’anno successivo, il 2016, Ventura vince il titolo italiano e quello Fia nella categoria dedicata alle auto elettriche. Nel 2017 non viene assegnato il campionato, quando Ventura era comunque in testa alle classifiche nazionali.

La vera e propria esplosione del fenomeno Ventura è avvenuta nel 2018 con la nascita del Green Endurance. Da quella stagione ha vinto tutte le gare disputate (sedici su sedici) e naturalmente tutti i campionati nazionali. Solo nel 2020 ha mancato il tricolore per aver partecipato a solo due (comunque vinte) delle quattro gare in programma a causa di una scelta di prudenza dovuta alla fase di crescita della pandemia di Covid-19. C’è da dire che i titoli vinti nel 2018, 2019 e 2021 e tutte le vittorie conseguite da quando esiste il “Green Endurance” acquisiscono un forte valore per il fatto che sono avvenute in quattro annate diverse in cui sono stati applicati quattro regolamenti differenti. Oltre a saper interpretare nel migliore dei modi la disciplina sportiva, l’aspetto più interessante del team brianzolo è il riuscire a comprendere e mettere a frutto ogni piccola modifica regolamentare prima di ogni altro avversario.