Si è concluso a Bologna il Bio CNG European Tour

Il Bio CNG European Tour a Cabo da Roca, in Portogallo

Si è concluso oggi presso CH4, all’interno di Bologna Fiere Water & Energy, Il Bio CNG European Tour 2023, nuova scommessa dedicata alla mobilità ecologica dell’Associazione Culturale Torino-Pechino con l’indispensabile supporto di Piccini Paolo Spa e Ngv-Italy. L’iniziativa ha avuto inoltre il patrocinio di Consorzio Italiano Biogas, Assogasmetano, Ngv-International Academy, Bologna Fiere Water & Energy, Metanoauto.com e Festival Ecofuturo.

L’obiettivo era quello di verificare la fattibilità di tre viaggi utilizzando prevalentemente biometano lungo tre diversi itinerari verso i confini del continente europeo: dall’Italia a Portogallo, dall’Italia all’Estonia e dall’Italia alla Turchia, tre percorsi che si vanno ad aggiungere a quello raccontato nel 2022 quando un primo progetto raggiunse Capo Nord partendo da Milano, dimostrando la realizzabilità di un viaggio percorso per l’87% usando solo biometano.

Complessivamente i quattro viaggi hanno avuto una lunghezza di oltre 25.000 chilometri e sono stati utili per verificare come nell’intero itinerario, che ha toccato ventisei nazioni europee, esistano infrastrutture per rifornirsi di gas naturale e quindi anche la potenzialità di rifornirsi di biometano. Quest’ultimo ha permesso di percorrere ben 17.630 chilometri, pari al 69,5% delle strade seguite nei quattro viaggi. Il metano da fonte fossile è stato protagonista di ulteriori 6.105 chilometri (24.1%), mentre la benzina è stata necessaria in appena 1.614 chilometri (6.4%), prevalentemente in aree fortemente isolate del nord Europa.

Come nel 2022, la scelta del veicolo utilizzato è ricaduta su un’automobile di serie, una Seat Leon 1.5 TGI con impianto a metano e con una capacità di bombole di 17,7 chilogrammi. Un’auto alla portata di tutti e con un’autonomia che può arrivare anche a cinquecento chilometri in caso di guida attenta. Lontani dallo scenario dei prezzi di rifornimento del 2022, il costo medio a chilometro del viaggio è stato di circa 4 eurocent, dimostrando ancora una volta come i costi del gas naturale siano quelli più convenienti tra i carburanti in circolazione. I rifornimenti più costosi del viaggio sono stati quelli effettuati in Portogallo e Polonia, che hanno superato i 2,5 euro per chilogrammo. Quelli più convenienti in Serbia, Bulgaria, Grecia e Spagna, quasi sempre attorno ad un euro per chilogrammo.

La lunga avventura è stata utile anche per osservare il ruolo delle aziende italiane nello sviluppo e nella distribuzione del biometano in Europa. In più di un’occasione, grazie a piccoli eventi organizzati dai nostri principali sponsor, abbiamo potuto confermare come il “made in Italy” e la lunga esperienza nel settore del gas naturale abbiano un ruolo fondamentale per la crescita di simili esperienze in altri paesi. L’auspicio è anche quello che il biometano assuma un ruolo sempre più centrale nelle politiche europee e che la sua crescita possa essere sostenuta sempre di più ribadendo la sua centralità in percorsi di economia circolare o di maggiore autonomia energetica dei singoli paesi.

Concluso il Bio Cng European Tour: tutti i numeri di una scommessa vinta

Presso un sito di produzione di biometano in Svezia

Alla fine i chilometri complessivi sono stati diecimila, con nove nazioni europee visitate e quattordici confini attraversati. 8.716 chilometri sono stati percorsi usando biometano, mentre i restanti 1.284 con carburanti tradizionali. Se il viaggio si fosse limitato al raggiungimento del Circolo Polare Artico, e quindi senza l’escursione a Capo Nord, la percentuale di chilometri coperti usando solo biometano sarebbe stata del 100%. La voglia di andare il più lontano possibile usando una normale automobile ha di fatto posto le premesse per una ulteriore scommessa successiva: poter confrontare il viaggio appena compiuto con uno futuro, magari quando apriranno nuovi distributori o ci saranno auto di serie con maggiore autonomia che potranno permettere di migliorare il risultato ottenuto.

Il Bio Cng European Tour non solo ha regalato emozioni, ma soprattutto è stato utile per una verifica sul campo delle infrastrutture legate al biometano attraverso il continente europeo. Sulla direttrice nord-sud ed in particolare in qualsiasi viaggio attraverso il centro e nord Europa c’è da essere soddisfatti poiché la possibilità di imbattersi anche per caso in stazioni di biometano è piuttosto alta. L’Italia ha grossi margini di crescita e dovrà prendere spunto anche dalle esperienze maturate all’estero da chi ha scommesso su questo biocarburante molto prima che le recenti problematiche internazionali lo portassero ulteriormente al centro dell’attenzione.

Perché il biometano conviene

Analizzando gli aspetti economici del Bio Cng European Tour emergono dati interessanti che dimostrano come, nonostante il forte aumento dei prezzi, il gas naturale continui ad essere molto più conveniente della benzina. È importante ricordare che l’auto usata per il lungo drive test era una Seat Leon 1.5 TGI con impianto a metano di serie e una capacità di bombole pari a circa 17,7. Lo stile di guida è stato realistico, ovvero non troppo concentrato sui consumi ma senza mai superare i limiti di velocità.

Complessivamente, nella parte di viaggio effettuata usando il biometano, sono stati consumati 290,62 kg di gas naturale per un costo complessivo di 573,58 euro, pari a circa 6,5 centesimi di euro a chilometro. Il costo medio di un kg di biometano durante il viaggio è stato di 1,97 euro, con il prezzo più basso pagato in tre diverse occasioni in Germania (0,99) e quello più alto in Danimarca (3,5).

Abbiamo rifornito di benzina in tre differenti nazioni: in Italia alla partenza, Norvegia e Finlandia durante il viaggio. Il prezzo medio dei nostri “pieni” di benzina è stato 2,07 euro/litro. Complessivamente abbiamo consumato 74,72 litri di carburante con un consumo medio di 17,2 chilometri con un litro. Il prezzo a chilometro è stato di circa 12 centesimi di euro, praticamente doppio rispetto a quello del biogas.

Problematiche emerse e virtuosismi da seguire

Il problema oggi più sentito è quella legato al prezzo. È impressionante osservare la differenza tra le nazioni attraversate, in particolar modo i punti di rifornimento tedeschi, dove si trovano con facilità prezzi attorno all’euro al chilogrammo, rispetto alle altre nazioni, Austria esclusa, dove mediamente il prezzo del biometano è doppio se non triplo. Interessante la differenziazione del prezzo in Finlandia, dove il biometano costa un terzo in meno rispetto allo stesso gas di provenienza fossile. In Scandinavia e in gran parte della Germania è quasi impossibile trovare punti di rifornimento con il metano fossile essendo quasi tutti bio, al contrario che in Italia. Altro punto dolente è quello dell’orario e modalità di rifornimento: all’estero ci insegnano che usare la politica del self-service, all’interno di aree di servizio presidiate o in presenza di una colonnina di pagamento con istruzioni, è la normalità. Si può fare rifornimento giorno o notte, festivi, superfestivi o feriali senza alcun problema. Non è un caso che abbiamo scelto come ultimo punto di rifornimento in Italia la stazione di “Io vado a metano” di Verona sud, completamente automatizzata e nella quale si può rifornire sempre.

L’accoglienza del viaggio e i progetti futuri

Ovunque siamo andati abbiamo ricevuto inviti a visitare luoghi di produzione e distribuzione del biometano o abbiamo fatto semplici incontri con appassionati del mondo del gas naturale. Quello che ci ha colpito è stata la rivoluzione della mentalità nelle persone incontrate e nei cittadini delle aree dove abbiamo fatto visite approfondite. Ancora prima dell’aspetto economico o della problematica dell’approvvigionamento del gas naturale di provenienza russa, africana o norvegese, i nostri interlocutori erano sensibili a come ogni parte di un rifiuto debba essere recuperata e trasformata in fonte di energia. Principi culturali maturati nel tempo e non frutto di politiche improvvisate. Ci ha colpito che in Paesi come quelli scandinavi, tra i più evoluti in tema di mobilità elettrica, il biometano non sia affatto snobbato ma giustamente valorizzato come ulteriore fonte di energia disponibile a chilometro quasi zero. Non ci ha mai stupito trovare spesso stazioni di ricarica elettrica convivere con punti di rifornimento di biometano, e il fatto che il gas naturale in alcune occasioni fosse la fonte di produzione ecologica dell’energia usata per le ricariche delle auto.

Il Bio Cng European Tour ha voluto anche cercare di raccontare il mondo del biometano con un pizzico di ironia, aspetto che ha permesso a molte persone di avvicinarsi a una realtà della quale fino a prima del nostro viaggio conoscevano ben poco. I protagonisti della spedizione, assieme ai principali sostenitori come Piccini Paolo Spa, Snam4Mobility e Ngv-Italy, organizzeranno un incontro pubblico nel mese di settembre per approfondire tematiche e dinamiche incontrate sulle strade dell’avventura appena conclusa. 

Al Circolo Polare Artico con il biometano

Il veicolo in allestimento per il Bio Cng European Tour

Tempi duri per il mondo del gas naturale sia grazie alla crisi internazionale in corso che per le turbolenze di mercato iniziate già nello scorso autunno. In questa fase storica molti paesi, tra cui l’Italia, hanno portato ancora più al centro dell’attenzione la produzione del biometano, il gas prodotto dalla trasformazione di rifiuti, scarti alimentari e deiezioni animali e che ha tutte le carte in regola per giocare un ruolo da protagonista nel mercato del gas naturale.

La scommessa di Guerrini, supportata dall’azienda toscana Piccini Paolo Spa, da Snam4Mobility e da Ngv-Italy, è proprio riuscire a dimostrare cosa si può fare già oggi utilizzando il biometano presente nelle stazioni di rifornimento italiane ed europee. La risposta a questa domanda è che si può raggiungere il Circolo Polare Artico – esattamente la città finlandese di Rovaniemi dove si trova il Villaggio di Babbo Natale – utilizzando solo gas non di origine fossile. Del resto proprio quelli del Nord Europa e la Germania sono i paesi più virtuosi nella produzione di biometano, seguiti dall’Italia, che su questo tema da molti anni non sta solo a guardare. L’itinerario sarà di circa diecimila chilometri e toccherà nove differenti paesi europei.

Un’avventura meno impegnativa sul fronte chilometrico rispetto a quelle a cui Guerrini e compagni di viaggio ci hanno abituato in passato, ma avvincente e per niente facile dovendo effettuare una vera e propria caccia al tesoro alla ricerca dell’energia pulita. Un viaggio che si pone anche l’obiettivo di comparare il prezzo del biometano con quello di benzina e gasolio, per dimostrare che nonostante gli importanti aumenti degli ultimi nove mesi, il gas naturale resta il carburante più economico e naturalmente più ecologico.

Guerrini sarà accompagnato per gran parte del viaggio dal vespista-scrittore Fabio Cofferati conosciuto lo scorso anno durante due differenti traversate della Siberia per raggiungere il Giappone in occasione dei Giochi Olimpici. L’incontro è raccontato nel fortunato libro “Ancora in Vespa da Milano a Tokyo”. Cofferati salirà a bordo della Seat Leon a biometano scelta per il viaggio per rivivere un’avventura in terra scandinava che lo vide già protagonista su due ruote nel 2016.

Il viaggio inizierà con una pre-partenza in Toscana mercoledì 20 luglio, mentre la partenza ufficiale si svolgerà il 21 mattina dalla sede della Regione Lombardia alla presenza delle figure più importanti legate al mondo del gas naturale. Alla stazione di rifornimento di biometano a Madignano (Cr) di proprietà di Snam4Mobility verrà effettuato il primo pieno di questa avventura.

Il “Bio Cng European Tour”, oltre che il supporto di importanti realtà nazionali, vanta il patrocinio di Regione Lombardia, World Gas Mobilty Council, Ngv International Academy, Consorzio Italiano Biogas, Assogasmetano, BolognaFiere Water&Energy e Festival Eco Futuro.