Concluso il Bio Cng European Tour: tutti i numeri di una scommessa vinta

Presso un sito di produzione di biometano in Svezia

Alla fine i chilometri complessivi sono stati diecimila, con nove nazioni europee visitate e quattordici confini attraversati. 8.716 chilometri sono stati percorsi usando biometano, mentre i restanti 1.284 con carburanti tradizionali. Se il viaggio si fosse limitato al raggiungimento del Circolo Polare Artico, e quindi senza l’escursione a Capo Nord, la percentuale di chilometri coperti usando solo biometano sarebbe stata del 100%. La voglia di andare il più lontano possibile usando una normale automobile ha di fatto posto le premesse per una ulteriore scommessa successiva: poter confrontare il viaggio appena compiuto con uno futuro, magari quando apriranno nuovi distributori o ci saranno auto di serie con maggiore autonomia che potranno permettere di migliorare il risultato ottenuto.

Il Bio Cng European Tour non solo ha regalato emozioni, ma soprattutto è stato utile per una verifica sul campo delle infrastrutture legate al biometano attraverso il continente europeo. Sulla direttrice nord-sud ed in particolare in qualsiasi viaggio attraverso il centro e nord Europa c’è da essere soddisfatti poiché la possibilità di imbattersi anche per caso in stazioni di biometano è piuttosto alta. L’Italia ha grossi margini di crescita e dovrà prendere spunto anche dalle esperienze maturate all’estero da chi ha scommesso su questo biocarburante molto prima che le recenti problematiche internazionali lo portassero ulteriormente al centro dell’attenzione.

Perché il biometano conviene

Analizzando gli aspetti economici del Bio Cng European Tour emergono dati interessanti che dimostrano come, nonostante il forte aumento dei prezzi, il gas naturale continui ad essere molto più conveniente della benzina. È importante ricordare che l’auto usata per il lungo drive test era una Seat Leon 1.5 TGI con impianto a metano di serie e una capacità di bombole pari a circa 17,7. Lo stile di guida è stato realistico, ovvero non troppo concentrato sui consumi ma senza mai superare i limiti di velocità.

Complessivamente, nella parte di viaggio effettuata usando il biometano, sono stati consumati 290,62 kg di gas naturale per un costo complessivo di 573,58 euro, pari a circa 6,5 centesimi di euro a chilometro. Il costo medio di un kg di biometano durante il viaggio è stato di 1,97 euro, con il prezzo più basso pagato in tre diverse occasioni in Germania (0,99) e quello più alto in Danimarca (3,5).

Abbiamo rifornito di benzina in tre differenti nazioni: in Italia alla partenza, Norvegia e Finlandia durante il viaggio. Il prezzo medio dei nostri “pieni” di benzina è stato 2,07 euro/litro. Complessivamente abbiamo consumato 74,72 litri di carburante con un consumo medio di 17,2 chilometri con un litro. Il prezzo a chilometro è stato di circa 12 centesimi di euro, praticamente doppio rispetto a quello del biogas.

Problematiche emerse e virtuosismi da seguire

Il problema oggi più sentito è quella legato al prezzo. È impressionante osservare la differenza tra le nazioni attraversate, in particolar modo i punti di rifornimento tedeschi, dove si trovano con facilità prezzi attorno all’euro al chilogrammo, rispetto alle altre nazioni, Austria esclusa, dove mediamente il prezzo del biometano è doppio se non triplo. Interessante la differenziazione del prezzo in Finlandia, dove il biometano costa un terzo in meno rispetto allo stesso gas di provenienza fossile. In Scandinavia e in gran parte della Germania è quasi impossibile trovare punti di rifornimento con il metano fossile essendo quasi tutti bio, al contrario che in Italia. Altro punto dolente è quello dell’orario e modalità di rifornimento: all’estero ci insegnano che usare la politica del self-service, all’interno di aree di servizio presidiate o in presenza di una colonnina di pagamento con istruzioni, è la normalità. Si può fare rifornimento giorno o notte, festivi, superfestivi o feriali senza alcun problema. Non è un caso che abbiamo scelto come ultimo punto di rifornimento in Italia la stazione di “Io vado a metano” di Verona sud, completamente automatizzata e nella quale si può rifornire sempre.

L’accoglienza del viaggio e i progetti futuri

Ovunque siamo andati abbiamo ricevuto inviti a visitare luoghi di produzione e distribuzione del biometano o abbiamo fatto semplici incontri con appassionati del mondo del gas naturale. Quello che ci ha colpito è stata la rivoluzione della mentalità nelle persone incontrate e nei cittadini delle aree dove abbiamo fatto visite approfondite. Ancora prima dell’aspetto economico o della problematica dell’approvvigionamento del gas naturale di provenienza russa, africana o norvegese, i nostri interlocutori erano sensibili a come ogni parte di un rifiuto debba essere recuperata e trasformata in fonte di energia. Principi culturali maturati nel tempo e non frutto di politiche improvvisate. Ci ha colpito che in Paesi come quelli scandinavi, tra i più evoluti in tema di mobilità elettrica, il biometano non sia affatto snobbato ma giustamente valorizzato come ulteriore fonte di energia disponibile a chilometro quasi zero. Non ci ha mai stupito trovare spesso stazioni di ricarica elettrica convivere con punti di rifornimento di biometano, e il fatto che il gas naturale in alcune occasioni fosse la fonte di produzione ecologica dell’energia usata per le ricariche delle auto.

Il Bio Cng European Tour ha voluto anche cercare di raccontare il mondo del biometano con un pizzico di ironia, aspetto che ha permesso a molte persone di avvicinarsi a una realtà della quale fino a prima del nostro viaggio conoscevano ben poco. I protagonisti della spedizione, assieme ai principali sostenitori come Piccini Paolo Spa, Snam4Mobility e Ngv-Italy, organizzeranno un incontro pubblico nel mese di settembre per approfondire tematiche e dinamiche incontrate sulle strade dell’avventura appena conclusa. 

Al Circolo Polare Artico con il biometano

Il veicolo in allestimento per il Bio Cng European Tour

Tempi duri per il mondo del gas naturale sia grazie alla crisi internazionale in corso che per le turbolenze di mercato iniziate già nello scorso autunno. In questa fase storica molti paesi, tra cui l’Italia, hanno portato ancora più al centro dell’attenzione la produzione del biometano, il gas prodotto dalla trasformazione di rifiuti, scarti alimentari e deiezioni animali e che ha tutte le carte in regola per giocare un ruolo da protagonista nel mercato del gas naturale.

La scommessa di Guerrini, supportata dall’azienda toscana Piccini Paolo Spa, da Snam4Mobility e da Ngv-Italy, è proprio riuscire a dimostrare cosa si può fare già oggi utilizzando il biometano presente nelle stazioni di rifornimento italiane ed europee. La risposta a questa domanda è che si può raggiungere il Circolo Polare Artico – esattamente la città finlandese di Rovaniemi dove si trova il Villaggio di Babbo Natale – utilizzando solo gas non di origine fossile. Del resto proprio quelli del Nord Europa e la Germania sono i paesi più virtuosi nella produzione di biometano, seguiti dall’Italia, che su questo tema da molti anni non sta solo a guardare. L’itinerario sarà di circa diecimila chilometri e toccherà nove differenti paesi europei.

Un’avventura meno impegnativa sul fronte chilometrico rispetto a quelle a cui Guerrini e compagni di viaggio ci hanno abituato in passato, ma avvincente e per niente facile dovendo effettuare una vera e propria caccia al tesoro alla ricerca dell’energia pulita. Un viaggio che si pone anche l’obiettivo di comparare il prezzo del biometano con quello di benzina e gasolio, per dimostrare che nonostante gli importanti aumenti degli ultimi nove mesi, il gas naturale resta il carburante più economico e naturalmente più ecologico.

Guerrini sarà accompagnato per gran parte del viaggio dal vespista-scrittore Fabio Cofferati conosciuto lo scorso anno durante due differenti traversate della Siberia per raggiungere il Giappone in occasione dei Giochi Olimpici. L’incontro è raccontato nel fortunato libro “Ancora in Vespa da Milano a Tokyo”. Cofferati salirà a bordo della Seat Leon a biometano scelta per il viaggio per rivivere un’avventura in terra scandinava che lo vide già protagonista su due ruote nel 2016.

Il viaggio inizierà con una pre-partenza in Toscana mercoledì 20 luglio, mentre la partenza ufficiale si svolgerà il 21 mattina dalla sede della Regione Lombardia alla presenza delle figure più importanti legate al mondo del gas naturale. Alla stazione di rifornimento di biometano a Madignano (Cr) di proprietà di Snam4Mobility verrà effettuato il primo pieno di questa avventura.

Il “Bio Cng European Tour”, oltre che il supporto di importanti realtà nazionali, vanta il patrocinio di Regione Lombardia, World Gas Mobilty Council, Ngv International Academy, Consorzio Italiano Biogas, Assogasmetano, BolognaFiere Water&Energy e Festival Eco Futuro.

Parte il Bio Cng European Tour

La mappa del percorso (base Google Maps)

L’associazione culturale Torino-Pechino ha il piacere di annunciare che nei prossimi giorni prenderà il via una nuova scommessa, il Bio Cng European Tour. Dopo aver attraversato l’Eurasia con veicoli alimentati a gpl, metano, dual fuel diesel-metano ed infine lo scorso anno con l’innovativo sistema ibrido-metano, tenteremo un viaggio a base di solo biometano.

Il gas prodotto dalla trasformazione di rifiuti, scarti alimentari e deiezioni animali ci permetterà di viaggiare verso la penisola scandinava dopo aver attraversato l’Italia e l’Europa centrale. Molti potrebbero pensare che ci apprestiamo a vivere un’avventura molto meno impegnativa di quelle precedenti tra Siberia, Pamir o Deserto del Gobi. Se calcoliamo i chilometri questo è vero, ma se osserviamo le difficoltà che incontreremo la scommessa sarà comunque interessante.

Dove si può arrivare oggi con il solo biometano rinunciando a carburanti tradizionali e allo stesso gas naturale di provenienza fossile? L’affascinante risposta è: fino al Circolo Polare Artico, per l’esattezza fino al Villaggio di Babbo Natale nella città di Rovaniemi in Finlandia. Circa duecento chilometri a sud del Circolo Polare si trovano ben due punti di rifornimento, uno in Svezia e l’altro in Finlandia, paesi che hanno scelto di puntare sul biometano. Con questa certezza cercheremo di organizzare altri rifornimenti per non consumare neppure una goccia di benzina che, in caso di emergenza, il serbatoio della Seat Leon messa a disposizione da Piccini Paolo Spa, potrà comunque garantire.

Alla guida del veicolo ci sarà un equipaggio in parte inedito e per alcuni aspetti sorprendente. Ad accompagnare lo storico animatore delle varie spedizioni verso l’Asia Guido Guerrini sarà nientepopodimeno che il vespista-scrittore Fabio Cofferati! Ebbene sì, la casuale conoscenza reciproca avvenuta lungo le strade della Siberia lo scorso anno, magistralmente raccontata dallo stesso Fabio nel fortunato libro “Ancora in vespa da Milano a Tokyo” ha prodotto questo curioso risultato!

Cofferati è stato scelto non tanto per le sue indiscutibili capacità di raccontare viaggi, ma principalmente per la sua costante produzione di biometano con la quale forse potremo anche superare il Circolo Polare e porci nuovi obiettivi.

Nei prossimi giorni ufficializzeremo le partenze italiane che si svolgeranno a Sansepolcro, Milano e in alcuni distributori di biometano in Italia. Il viaggio è stato possibile grazie a importanti collaborazioni del mondo del gas naturale e con aziende della valtiberina toscana, oltre a contare su importanti patrocini sempre provenienti dal mondo della mobilità a metano e biometano come Ngv-Italy, World Gas Mobilty Council, Consorzio Italiano Biogas, Assogasmetano e Festival Eco Futuro.

Nel caos di Merate un secondo posto che vale oro!

Martino-Olivoni due volte sul podio con la Seat Leon a biometano di Piccini Paolo spa e Scuderia Etruria Racing. Esordio e primo podio anche per i campioni del mondo Kofler-Gaioni sull’innovativa Toyota ibrido-metano di Snam4Mobility.

C’è soddisfazione tra i ragazzi dell’Associazione Torino-Pechino dopo la doppia gara di Merate, evento che ha aperto il Campionato Italiano dedicato ai veicoli ad energia alternativa. Chet Martino e Francesca Olivoni hanno confermato il proprio valore riuscendo in entrambe le gare ad arrivare secondi mettendo alle loro spalle tutti gli avversari tranne uno.

Insuperabile, imbattibile e perfetto in gara (vinte le ultime 8 gare su 8 del “Green Endurance”) il due volte padrone di casa Nicola Ventura navigato da Monica Porta. Due volte padrone di casa per questioni geografiche, dato che l’alfiere dell’Ecomotori Racing Team vive proprio in Brianza, e per questioni organizzative, visto che la società di cui Ventura è amministratore collabora con Aci-Sport nell’organizzazione degli eventi di questo campionato.

Bello e agonistico il percorso in località della Lombardia poco note al turismo e che la gara di Merate ha contribuito a far scoprire. È piaciuto di meno il road book che ha creato più di un problema ai partecipanti della gara. L’innovativa idea, frutto di una variazione estiva del regolamento, di comunicare un’ora prima dell’inizio della gara sia le coordinate di partenza e arrivo che la lunghezza e i cambi di media delle prove speciali, assieme ad un road book interamente approssimato alle centinaia di metri, ha messo in difficoltà quasi tutti coloro che hanno esperienza in questo tipo di gara. Quasi tutti tranne il vincitore delle due giornate, che ha saputo interpretare al meglio le novità regolamentari.

Difficile per i non addetti ai lavori comprendere a fondo la portata di queste importanti innovazioni, uniche in questo tipo di disciplina, dato che nelle altre gare Fia o limitatamente a quelle Aci-Sport disputate fino ad oggi non si era mai visto nulla di simile. La mancanza di punti di riferimento nelle prove speciali e la volontà di indicare solo le centinaia di metri sono una scelta in forte controtendenza rispetto ai road book delle migliori gare, che oggi sono caratterizzati da numerosi riferimenti definiti neppure al decametro, ma al metro. Monte Carlo, a cui fonti ufficiose hanno paragonato questo road book, segnala le centinaia di metri solo nelle prove speciali, delle quali però è indicato il preciso punto di partenza e quello approssimativo di arrivo. Questi dati del Monte Carlo sono a disposizione circa due mesi prima della gara.

Alla luce di questo il risultato di Chet e Francesca assume contorni epici e soprattutto li lascia in corsa per il titolo nazionale almeno dal punto di vista matematico.

Più difficile, invece, la gara per Fuzzy Kofler e Franco Gaioni, con un terzo posto nella prima giornata e un quinto posto nella seconda. Anche per i quattro volte campioni del mondo e con una decennale esperienza internazionale non solo in gare di regolarità, ambientarsi in questa nuova modalità non è stato semplice. I due iridati erano a bordo della Toyota C-HR ibrida-biometano di Snam4Mobility, una delle presenze automobilistiche più innovative del panorama mondiale, che per la prima volta ha debuttato in una competizione sportiva.

Nella foto: Gaioni, Kofler, Martino e Olivoni con la Toyota C-HR di Snam4Mobility e la Seat Leon a biometano di Piccini Paolo Spa-Etruria Racing.

Torna il campionato italiano. Torino-Pechino e Piccini Paolo Spa consolidano il proprio sodalizio

La Seat Leon a biometano di Piccini Paolo Spa-Scuderia Etruria Racing

Ancora una volta Cesare Martino e Francesca Olivoni difenderanno i colori dell’azienda valtiberina e della Scuderia Etruria Racing

Due le buone notizie che accompagneranno le prime gare del campionato italiano dedicato alle energie alternative. La prima è la sospensione per un anno del discusso criterio dei consumi che in passato ha stimolato la fantasia di equipaggi e costruttori per individuare tecniche per aggirarlo, a volte riuscendo anche a falsare i risultati. La seconda è la conferma dell’equipaggio composto da Cesare Martino e Francesca Olivoni con la Seat Leon a biometano di Piccini Paolo Spa con la collaborazione di Scuderia Etruria Racing.

Piccini Paolo Spa, assieme a Snam, sarà anche protagonista del rifornimento mobile di biometano, gas ecologico prodotto grazie alla lavorazione della frazione organica di rifiuti, scarti alimentari-agroindustriali e biomasse agricole.

Francesca e Cesare sono cresciuti agonisticamente all’interno dell’Associazione Torino-Pechino. La prima è stata vicecampionessa del mondo nel 2013 e seconda classificata anche al campionato italiano 2019. Nel curriculum della copilota di Pieve Santo Stefano anche una vittoria dell’Eco-Rally San Marino-Montecarlo nel 2016. Cesare Martino, terzo classificato nel campionato italiano 2019, ha debuttato in questa specialità sportiva da appena un anno dimostrando fin dalle prime gare un talento naturale per questa disciplina.

È una grande soddisfazione continuare quest’avventura e consolidare un rapporto con un’azienda del territorio valtiberino che crede fortemente nello sport e nella mobilità a bassissimo impatto ambientale, nel nostro caso rappresentata dal biometano”, ha dichiarato Francesca Olivoni alla vigilia. “Allo stesso tempo sarà complesso e difficile confermare i risultati dello scorso anno visto il livello elevato dei nostri competitor come i campioni del mondo uscenti Fuzzy Kofler e Franco Gaioni”, continua la copilota toscana.

I due altoatesini, che nella stagione 2019 furono compagni di squadra di Guido Guerrini ed Emanuele Calchetti, correranno con Snam4mobility facendo debuttare nel campionato italiano una Toyota C-HR ibrida alimentata a biometano, una della più interessanti attrazioni della gara lombarda.