Si conclude a Sansepolcro l’avventura ecologica di Piccini e Guerrini all’International Gas Forum di San Pietroburgo

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La Seat Leon dell’azienda biturgense, alimentata con il solo metano, ha percorso quasi diecimila chilometri

L’impegnativa scommessa era quella di riuscire a raggiungere la Russia usando solamente gas naturale, e l’obiettivo è stato pienamente raggiunto. L’apertura di alcune nuove stazioni di rifornimento e l’autonomia di oltre 450 chilometri della nuova Seat Leon di Piccini Paolo Spa hanno facilitato l’impresa, che ha visto il pilota Guido Guerrini percorrere poco meno di diecimila chilometri in nove nazioni europee usando il solo metano.

A dimostrazione della ormai buona diffusione dei punti di rifornimento nell’intera Europa, Guerrini ha scelto di raggiungere anche la sua famiglia nella lontana città di Kazan‘, capoluogo della Repubblica del Tatarstan ai confini tra il vecchio continente e l’Asia.

L’avventura ecologica ha avuto come momento principale la visita al nono International Gas Forum di San Pietroburgo, dove la Piccini Paolo Spa si è unita alle altre aziende italiane presenti in quello che probabilmente è l’evento dedicato al metano più importante al mondo. Guerrini ha partecipato a due dei convegni che NGV Italia e Gazprom hanno organizzato durante il Gas Forum.

“In ogni nazione attraversata è stato fatto almeno un rifornimento di metano ed è stata una buona occasione per prendere atto di come il gas naturale, prodotto da fonte fossile oppure proveniente dalla lavorazione dei rifiuti, sia ormai presente e disponibile ovunque, permettendo di poter effettuare lunghi ed impegnativi viaggi”, racconta Marco Piccini in occasione del rientro a Sansepolcro di Guido Guerrini e dell’auto preparata dall’azienda valtiberina.

Appena qualche giorno di riposo e la Seat Leon, stavolta alimentata con il solo biometano e con a bordo l’equipaggio composto da Cesare Marino e Francesca Olivoni, parteciperà al Sesa Green Endurance ad Este, in programma nella cittadina alle porte di Padova sabato e domenica prossima.

Giorno 111 – Ultime ore di Russia tra Gas Forum e Hermitage

4 ottobre 2018, San Pietroburgo-Narva (210 km – tot. 31.622)

Dopo aver salutato Sergej e Ksjusha e aver recuperato l’auto nel parcheggio vicino casa, l’equipaggio della Torino-Pechino si appresta a vivere una nuova giornata all’International Gas Forum di San Pietroburgo. Tra gli eventi di oggi c’è l’arrivo di una carovana di mezzi pesanti partiti dalla Cina un mese fa. Camion e autobus, tutti alimentati a metano, hanno percorso la “Via della Seta” tra Cina, Kazakistan e Russia. Una bella impresa che ci fa sembrare la nostra una impresa ancora più grande. Il presentatore ricorda i ben 10.000 chilometri percorsi e le tre frontiere internazionali attraversate. La Torino-Pechino è ferma a 23 confini ed appena 31.000 chilometri! In ogni caso applaudiamo sportivamente i colleghi che si sono fatti una bella passeggiata nel continente euroasiatico. La mattinata prosegue cercando di sfruttare l’occasione per presentare il nostro viaggio a tutti i contatti che hanno avuto modo di ascoltare il nostro racconto nella giornata di ieri. A sorpresa incrociamo l’Amministratore delegato di Gazprom, nonché viceministro per l’energia, Aleksej Miller. Impressionante lo stuolo di giornalisti e altri personaggi che lo seguono passo dopo passo nel salutare tutti gli addetti degli stand Gazprom. Meno noto di Miller, ma comunque grande amico della Torino-Pechino, è il responsabile di Gazprom Kirghizistan Ruslanbek Kadyraliev, già conosciuto durante la permanenza a Bishkek. Anche con lui avvengono proficui colloqui nella speranza di future e successive collaborazioni. Anche oggi il ricco pranzo è offerto dalla più grande società mondiale del mondo del gas.

Nel pomeriggio c’è il tempo per una passeggiata in centro città arricchita dall’occasione di fotografare il nostro Toyota Hilux a diesel-metano nei pressi del Museo dell’Hermitage, a molti noto come Palazzo d’Inverno. Per la serata di oggi siamo invitati ad un evento al Consolato italiano, ma purtroppo dobbiamo declinare perché non abbiamo margini di tempo sufficienti per poi raggiungere il confine in sicurezza prima della mezzanotte, orario di scadenza del nostro visto russo, che come noto ha reso complesso il programma della spedizione nell’ultimo mese.

Lasciato il terribile traffico di San Pietroburgo, imbocchiamo la strada che ci porterà verso l’Estonia. I primi chilometri di tangenziale sono a pagamento (200 rubli). La cartellonistica indica sia il confine estone che quello finlandese. Infatti poco dopo la bella autostrada si divide in due tronchi. Quello settentrionale attraversa il Golfo di Finlandia con un avveniristico ponte per poi permettere al viaggiatore di raggiungere lo stato scandinavo o la parte nord di San Pietroburgo evitando il centro. Con il passare delle ore arriva anche la notte. Con il calare delle tenebre ci riforniamo di metano nella vecchia stazione Kriogas di Kingisepp, l’ultima prima del confine. La stazione non è in ottime condizioni, ma i primi interventi di restauro e ammodernamento danno buoni risultati. Anche in questo caso è Fornovo che si è occupata dei miglioramenti. Kingisepp ospita anche l’ultimo pasto in terra russa e, contrariamente a ciò che ci si può immaginare, non è un classico plov in una “stolovaja” ma un cheeseburger in un fast food, visto che abbiamo fretta di raggiungere il confine.

Attorno alle 21 siamo alla dogana di Ivangorod-Narva, città un tempo unica e oggi divisa (approfondiremo la questione nel diario di domani). Per attraversare il fiume che fa da confine impieghiamo appena un’ora. Sarebbe stato molto meno se sul lato russo non fosse emerso un problema inedito. Il documento di importazione doganale dell’auto, emesso dalle autorità kazake una volta entrati dall’Uzbekistan, non convince l’addetto al controllo che per la prima volta si trova di fronte un documento simile. Spieghiamo con tranquillità che se esiste un’unione doganale tra Russia e Kazakistan, è del tutto normale che non venga riemesso un documento russo dalla successiva dogana tra Kazakistan e Russia attraversata lo scorso primo settembre. Il doganiere non è severo o desideroso di “rompere le scatole”, semplicemente si trova davanti ad una nuova procedura per lui inedita. Alla fine un consulto telefonico e la comprensione delle nuove regole doganali risolvono la situazione. A Narva Guido era stato con gli amici Andrea e Simone nel 2004 in occasione del primo viaggio in Russia in auto. Constatato che l’alberghetto di quattordici anni prima è in stato di abbandono, non resta che trovarsi una nuova sistemazione dove godersi il meritato riposo nella prima notte nell’Unione Europea dopo tre mesi e mezzo di lontananza.

Equipaggio del giorno: Guido Guerrini, Bruno Cinghiale

Giorno 110 – Ospiti di Gazprom al Saint Petersburg International Gas Forum

3 ottobre 2018, San Pietroburgo e dintorni (km. 83, tot 31.412)

Sono sempre troppo poche le ore di sonno, ed infatti risulta sempre più difficile poter raccontare di aver dormito bene e a lungo. La veloce preparazione e conseguente colazione conduce al primo impegno mattutino, ovvero il rifornimento di metano alla stazione Gazprom di Tosno, poco a sud di San Pietroburgo. Qui siamo arrivati grazie alle segnalazioni di Fornovo che si è occupata di installare il compressore della struttura. Insolitamente, almeno rispetto ad altre stazioni fin qui visitate, abbiamo a che fare con una normale area di servizio dotata anche di benzina, gasolio e gpl. Il metano si trova a pochi metri dagli altri carburanti, e le quattro colonnine hanno sia l’attacco europeo che quello russo. Da qui ripartiamo per raggiungere, dopo un’ora di intenso traffico, l’Expoforum, struttura fieristica nei pressi dell’aeroporto di Pulkovo. Qui si svolge, dal 2 al 5 ottobre, il Sain Petersburg International Gas Forum, evento organizzato annualmente da Gazprom. Siamo ospiti, in qualità di relatori, grazie all’invito di Sergej Colin di Gazprom Italia. Abbiamo l’onore di raccontare il nostro viaggio durante il convegno sui sistemi di sicurezza di auto e stazioni di rifornimento di metano. La maggior parte dei relatori sono russi o italiani. Decidiamo eroicamente di intervenire in lingua russa. Probabilmente lo sforzo prodotto dal capo-spedizione Guido Guerrini non sarà stato perfetto, ma ha generato apprezzamento e attestati di simpatia da più parti. Da segnalare la presenza della Presidente di NGV Italy, Maria Rosa Baroni, che ha testimoniato di essere stata presente alla cerimonia di partenza a Torino lo scorso giugno. Alla fine dell’iniziativa c’è stata qualche ulteriore attenzione da parte dei media russi al viaggio della Torino-Pechino. Felici di aver superato questa difficile prova ci gustiamo il pranzo a disposizione dei relatori dei convegni, offerto in una sala gigantesca. La giornata prosegue all’interno della fiera con la visita di tutti i padiglioni presenti. Non sono molte le realtà italiane che espongono, tra queste visitiamo casualmente uno stand di una azienda emiliana dove scambiamo qualche parola. L’unico italiano presente è un ragazzo che ha già incrociato i propri destini con i viaggiatori della Torino-Pechino. Federico Soragni, che oggi lavora in questo settore, fece un’esperienza di volontariato alcuni anni fa tra Volgograd, Elista e Astrachan, e in quell’occasione ebbe modo di conoscere il nostro Emanuele.

Nel tardo pomeriggio lasciamo la fiera diretti nel centro di San Pietroburgo, sfidando il traffico cittadino che ci permette di fare venti chilometri in circa novanta minuti. Alle 19 abbiamo appuntamento con Marco e altri italiani che vivono nella ex Leningrado. Assieme a loro anche dei russi che studiano la lingua italiana. Marco vive qui da molti anni con la propria famiglia. Oltre che insegnare la lingua italiana si occupa di turismo e visti per la Russia. Ottimo conoscitore della burocrazia russa ed italiana, non esita, nei gruppi facebook che gestisce, a dispensare consigli quando richiesti. Si cena tutti assieme al ristorante italiano “Paninaro”, gestito dal bravo chef Walter Bisoffi. Anche in questa occasione la Torino-Pechino improvvisa una semi-conferenza stampa raccontando le proprie esperienze di viaggio. Fioccano le domande sia sull’avventura che sui recenti sviluppi della vita personale di Guido. La serata scorre via in modo piacevole e la pizza assaggiata risulta essere eccellente. Ultimo atto assieme ai nuovi amici è una foto commemorativa con la Toyota Hilux a diesel-metano. Ancora una quindicina di chilometri ed eccoci raggiungere la casa di Sergej e Ksjusha, parenti della moglie di Guido, Olga, dove la Torino-Pechino si appoggerà nell’ultima notte in terra russa del viaggio.

Equipaggio del giorno: Guido Guerrini, Bruno Cinghiale, Marco Ragozzi.

Giorni 106-109 – Metano, patrie e famiglia

29-30 settembre – 1-2 ottobre 2018 Kazan-Mosca-San Pietroburgo (km. 1472, tot. 31.329)

29 e 30 settembre 2018

Il sabato e la domenica successive all’arrivo di Alisa in Via dei Cosmonauti sono il momento di pace che precede il lungo e come al solito complicato viaggio verso l’Italia della Toyota Hilux della Torino-Pechino. Il programma prevede il lunedì il trasferimento a Mosca e il giorno successivo adempimenti burocratici al Consolato italiano e trasferimento a San Pietroburgo. Nella ex Leningrado la Hilux e il capospedizione Guido Guerrini saranno ospiti dell’International Gas Forum. Il giorno 4, ultimo giorno di validità del visto, la spedizione uscirà dalla Russia per entrare nelle Repubbliche Baltiche. Il week-end trascorre più veloce del previsto tra i preparativi della ripartenza e gli assestamenti dovuti al nuovo membro della famiglia. Guido dopo aver aspettato a lungo l’arrivo della figlia è costretto a salutarla per rivederla tra cinque settimane, ovvero quando inizierà il periodo del nuovo visto russo. Il rifornimento di metano alla nuova stazione Gazprom di Kazan, dove scopriamo la presenza dell’attacco europeo oltre a quello russo, precede di pochi minuti il momento di addormentarsi.

1° ottobre 2018

La sveglia delle 6 mattutine lascia la bocca davvero amara. Colazione, valige in auto, saluti a moglie e figlia per poi partire verso Mosca cercando di evitare il traffico della capitale tartara. Poco oltre l’attraversamento del Volga la Torino-Pechino “tocca” il chilometro 30.000 del lungo viaggio. Si festeggia con una colazione abbondante appena entrati nella Repubblica di Ciuvascia, ennesima entità federale della Russia. Il percorso che collega Kazan e Mosca è ormai molto conosciuto e in senso contrario fu percorso dalla Toyota Hilux lo scorso giugno. Il Mondiale di Calcio 2018 ha contribuito ad un miglioramento della viabilità e permette di viaggiare molto più sereni, visto che le temibili buche del passato sono scomparse. Le voragini impedivano di superare i limiti di velocità, cosa oggi più probabile rispetto al passato. Episodio curioso nei pressi di Nizhnij Novgorod, quando nel parcheggio del kafè dove pranziamo troviamo uno spazio riservato ai “visitatori cosmici” accompagnato da un simbolo con un disco volante… Accompagnati da un bel sole e con una temperatura tornata attorno ai quindici gradi, Bruno e Guido arrivano poco prima del tramonto a Vladimir dove riforniscono di metano nella nuova stazione Gazprom inaugurata circa un mese fa, che quindi non era attiva durante il viaggio di andata. La stazione ci è stata segnalata da Fornovo, che ha installato il compressore, ed è molto all’avanguardia, considerato che oltre al metano ha una colonnina elettrica in grado di caricare a 22 kW. Circa tre ore di buio accompagnano il viaggio fino al quartiere di Otradnoe a nord di Mosca, dove è in programma una curiosa cena tra alcuni protagonisti della Torino-Pechino. Guido e Bruno incontrano il padrone di casa Emanuele e rivedono, dopo averlo salutato in quel di Vilnius oltre tre mesi fa, anche Augusto. Se Emanuele da molto tempo vive a Mosca, Augusto è appena arrivato per seguire un master universitario. Si cena, si brinda all’incontro e alla paternità di Guido per poi concentrarci e metterci a lavorare in vista dell’evento di San Pietroburgo di dopodomani. Non possiamo sfigurare con Gazprom, visto che essere invitati a questa fiera era un sogno fin dall’inizio del viaggio, ma la stanchezza della lunga giornata ci costringe ad addormentarci in poco tempo.

2 ottobre 2018

Qualche ora di riposo in più del consueto e, per Guido, fuga al Consolato italiano per adempimenti burocratici conseguenti alla nascita della figlia. Come da copione, dopo quasi un’ora di lunga fila, emerge la mancanza di un qualcosa che costringerà ad un ennesimo ritorno a Mosca nel corso del mese di novembre. La burocrazia italiana è complessa, quella russa è terribile. Se le due si sommano insieme si possono raggiungere perversioni non pensabili. La mezza giornata persa dietro ai documenti costringe la Toyota Hilux a lasciare Mosca attorno all’ora di pranzo. Volante girato verso nord nel tentativo di arrivare a San Pietroburgo ad un’ora non troppo tarda. Ad agevolare il cammino c’è la nuova autostrada M11, che in parte prende il posto della vecchia M10 che avevamo percorso nei viaggi precedenti. La M11 ricorda molto l’Italia sia per i cartelli verdi che la contraddistinguono che per il salatissimo pedaggio nei primi ottanta chilometri. Senza alcuna giustificazione plausibile, la prima parte di strada costa esattamente come tutto il restante. Circa 1200 rubli (15 euro) per i cinquecento chilometri già costruiti, suddivisi in 650 rubli per la prima parte e 550 per la seconda. Esattamente come le autostrade belghe, tutto il tratto in questione è dotato di un ottimo e funzionante impianto di illuminazione. Al completamento finale mancano ancora circa centocinquanta chilometri, in parte attorno a Tver’ e l’ultima parte, comunque già a doppia corsia, che conduce a San Pietroburgo. La strada passa attraverso il Rialto del Valdaj, che oltre ad essere un parco nazionale è anche il luogo dove nasce il fiume Volga. Curioso che un fiume di oltre 3.500 chilometri, dal Valdaj al Mar Caspio, abbia la propria sorgente ad appena 228 metri di altitudine. La catena collinare che supera in alcuni punti i trecento metri dà origine anche al Dnepr, che sfocia sul Mar Nero, e alla Dvina, che si tuffa nel Mar Nero. Pochi metri di altitudine che riescono a dividere tre bacini idrografici. Usando con attenzione i rifornimenti di metano e gasolio fatti nella giornata di ieri riusciamo ad arrivare nella città di Tosno, a circa cinquanta chilometri dalla sede fieristica che domani ci ospiterà. Sempre qui domani mattina visiteremo una nuova stazione di rifornimento dove si trova anche, e non solo, il metano. Un’ottima cenetta all’interno dell’hotel che porta lo stesso nome della città precede gli ultimi preparativi per la conferenza di domani.

Equipaggio di questi giorni: Guido Guerrini, Bruno Cinghiale, Emanuele Calchetti, Augusto Dalla Ragione