A Sansepolcro la mostra personale dell’artista belgradese Jovanka Stanojević

L’esposizione, organizzata dall’Associazione “Torino-Pechino” e patrocinata dall’Ambasciata di Serbia in Italia, sarà inaugurata a Palazzo Pretorio venerdì 5 settembre alle ore 17,30.

Si svolgerà dal 5 al 14 settembre presso la sala espositiva di Palazzo Pretorio a Sansepolcro la mostra della pittrice serba Jovanka Stanojević, tra i più noti e apprezzati artisti della scena contemporanea.

La giovane belgradese, docente presso la Facoltà di Art e Design dell’Università Megatrend della città balcanica, vanta un lungo curriculum di mostre personali e collettive tenutesi – oltre che in Serbia – nel Regno Unito, in Svizzera, Spagna, Grecia, Germania, Austria, Ungheria, Italia e altri Paesi. Tra i vari premi pittorici ricevuti, si segnalano il Premio del Pubblico 2013 alla principale kermesse dell’Europa Settentrionale, la tedesca Nord Art, ed il Gran Prix Milena della prestigiosa Fondazione intitolata a Milena Pavlović-Barili.

L’opera di Jovanka Stanojević si iscrive nell’ambito di un realismo che vede la contemporaneità come un’epoca in cui è necessario un ritorno a ciò che è vero e concreto, e tuttavia al tempo stesso sociale ed esistenziale: un realismo in cui “tutto è reale e niente reale”, come ha osservato l’esperta d’arte Gordana Biba Marković, e che non può essere ricondotto a semplice riproduzione, nella consapevolezza che un dipinto è sempre un’interpretazione del mondo determinata da convenzioni, dall’ideologia e dallo spirito del tempo. Nei dipinti della pittrice di Belgrado si riscontra un profondo interesse artistico rivolto agli aspetti meno glorificati della vita quotidiana, interesse che si concretizza attraverso soggetti la cui grandezza non è correlata allo status sociale o alla bellezza fisica.

L’inaugurazione dell’esposizione si terrà venerdì 5 settembre alle ore 17,30 alla presenza dell’artista. Durante i dieci giorni di apertura della mostra è prevista la visita dell’Ambasciatore della Repubblica Serba, che ha patrocinato l’appuntamento insieme al Comune di Sansepolcro. L’evento, reso possibile dall’indispensabile supporto di numerosi sponsor locali, è stato organizzato dall’Associazione “Torino-Pechino” di Sansepolcro, e si inserisce nel solco del lungo e ricco percorso di amicizia e di scambi culturali tra l’Associazione stessa e i Paesi dell’ex Jugoslavia, e tra questi e la città biturgense.

La mostra sarà visitabile tutti i giorni dalle 10,30 alle 13, dalle 16,30 alle 20 e dalle 21,30 alle 23,00.

Ancora un podio per Imega International – Nastrificio Lanzi

I piloti toscani Guido Guerrini ed Isabelle Barciulli ottengono per il terzo anno consecutivo un bel risultato a Belgrado e salgono al secondo posto della classifica mondiale Fia Energie Alternative.

Non c’è due senza tre, ed ecco che dopo il secondo posto del 2012 e 2013, l’Alfa Romeo Mito-Gpl della Scuderia Imega International-Nastrificio Lanzi è di nuovo tra gli equipaggi migliori del terzo Tesla Rally, conclusosi nella giornata di sabato in Serbia. All’arrivo a Belgrado, dopo tre giorni di gara attraverso i luoghi cari ad Ivo Andrić ed Emir Kusturica, senza dimenticare la città di Obrenovac colpita dalla pesante alluvione del mese scorso, le auto ecologiche avevano percorso circa 650 chilometri. Dopo la partenza da Višegrad (Bosnia-Erzegovina), Guido Guerrini ed Isabelle Barciulli sono rimasti sempre nelle prime posizioni dopo ogni prova speciale. Un problema di traffico durante l’ultimo test, nella splendida cornice del parco belgradese di Košutnjak, ha fatto perdere una posizione al team toscano. “Esclusa l’ultima prova speciale siamo ampiamente soddisfatti del nostro risultato, anche se ci tenevo molto ad una vittoria in un rally dedicato ad Ivo Andrić, uno dei miei scrittori preferiti” racconta Isabelle Barciulli, nella conferenza stampa di fine gara tenutasi presso l’Hotel Metropol di Belgrado, aggiungendo che “del resto anno dopo anno il numero degli equipaggi competitivi, e con importanti sponsorizzazioni, con i quali dobbiamo competere è certamente aumentato, di conseguenza rimanere ai vertici per una realtà medio piccola come la nostra, e soprattutto non professionistica, è senza dubbio un ottimo risultato”.

La vittoria è andata alla coppia slovena Zdovc-Ivansek su Toyota Prius gpl del team Prins, al primo successo in carriera, il secondo posto al campione del mondo uscente Massimo Liverani con l’esperto navigatore Fulvio Ciervo su 500 Abarth dell’Ecomotori Racing Team.

Rammaricato Guido Guerrini: con questo risultato, nonostante la conquista del secondo posto mondiale in una classifica sempre più affollata, vede allontanarsi Massimo Liverani, che grazie alla posizione conquistata in Serbia allunga di altri quattro punti il proprio vantaggio, a questo punto difficilmente colmabile nelle due gare rimaste tra luglio (Bulgaria) e ottobre (Grecia). “Ci daremo da fare fino a che la matematica non ci impedirà di sognare, ad oggi i punti in palio sono ancora quaranta”, è la prima dichiarazione del pilota di Sansepolcro, che prosegue raccontando come la gara sia stata davvero positiva e come “l’Alfa Mito a Gpl di Imega International abbia stupito positivamente anche grazie al nuovo impianto, consentendoci uno dei miglior consumi della nostra categoria”.

La classifica piloti, tenuto conto che i punti della gara di San Marino e di Bolzano sono momentaneamente dimezzati e che potrebbero modificare i distacchi, vede Massimo Liverani in testa con 46 punti (con un risultato da scartare, al momento i punti utili sono 40) seguito da una nutrita pattuglia di avversari, tra i quali Guerrini è secondo (25 punti) seguito a sua volta dallo sloveno Zdovc, il basco Foronda ed il francese Blondeau (tutti a 20 punti). Più aperto il campionato riservato ai copiloti dove in testa c’è Valeria Strada (30 punti) seguita da Isabelle Barciulli (25 punti).

Il circus mondiale si sposta a Sofia da dove venerdì 25 luglio partirà la penultima prova del campionato Fia Energie Alternative. Imega International ci sarà e cercherà di continuare la striscia positiva di risultati.

 

Ritorno da Volgograd – Giorno 7

L’ultimo giorno di viaggio!

Prima degli ultimi mille chilometri che ci riporteranno a casa decidiamo di goderci una rilassante serata in quella grande capitale europea che è Belgrado. La città serba è uno dei posti che meglio conosciamo, e lì abbiamo molti amici. Solo nell’anno appena trascorso, i vari membri dell’associazione Torino-Pechino hanno avuto modo di passare giorni a Belgrado almeno tre volte tra gare del Campionato Mondiale ad Energie Alternative, censimento dei distributori a metano svolto per Ecomotori.net o esclusivamente per vacanze presso i nostri amici. La vitalità artistica, storica, culturale e in particolar modo musicale di questa città di circa due milioni di abitanti la rende centro di numerosi eventi che attirano visitatori. Fortunatamente i tempi delle problematiche con le altre repubbliche ex jugoslave sembrano essersi allontanati, facilitando il ritorno di Belgrado ad un ruolo centrale nello scacchiere balcanico ed internazionale.

Anche la Serbia è un paese ortodosso, di conseguenza il brulicare di persone in giro per il centro cittadino è dovuto anche agli ultimi acquisti di regali di Natale. Il clima è fortemente natalizio e non manca nei pressi di Piazza Repubblica un grande contenitore dove i più giovani mettono regali per i bambini del Kosovo. Dopo una buona birra serba guardando il passeggio cittadino, scendiamo al quartiere di Skadarlija, dove ceneremo in un ristorante tipico. Con questa definizione intendiamo piatti serbi, vini locali, l’immancabile rakjia, il tutto condito dall’inseparabile scia di musicisti che ti seguono eseguendo le tipiche musiche balcaniche. Sembra di essere in un film di Kusturica con le consuete musiche di Goran Bregovic. Proprio alle “Tri Sesire” (Tre Cappelli) ci incontriamo con i nostri amici di Belgrado: Jovanka, Milica e Lenko. Racconti del nostro viaggio e aggiornamenti sul natale in Serbia accompagnano i nostri numerosi brindisi. Nonostante il fatto che domani sarà ancora una lunga giornata, la tensione del viaggio dei giorni precedenti è ormai lontana. Il peggio è passato, conosciamo le strade, le frontiere, i distributori di metano lungo il tragitto di ritorno. La serata si conclude nel classico modo “belgradese”, ovvero in un locale letteralmente inventato dentro un palazzo del centro. Uno di quei luoghi raggiungibili solo se sei con persone del posto, visto che fino al varcare la soglia della porta sembra di essere in un tranquillo condominio! Anche qui ci sono altri amici tra cui una coppia che fino a poco tempo fa viveva in Italia, esattamente a Trento. In perfetto italiano ci raccontano che pure loro hanno lasciato l’Italia, diretti in Canada, e che le condizioni di vita nel Belpaese non sono più in grado di attrarre stranieri… Il fascino di questa città è, come già accennato, dato dalla incredibile vitalità dei suoi abitanti che sanno sempre come e dove fare festa. Concetto ancora più valido se si considera che siamo sotto le vacanze natalizie.

Da notare il curioso episodio che vede Giacomo fermato dalla locale polizia ed identificato poiché camminando ha accarezzato, in modo involontario, un veicolo blindato dei tutori dell’ordine. Ovviamente tutto si conclude senza conseguenze. Il taxi ci riporta in albergo per le poche ore di sonno che restano.

La colazione retrò della nostra vecchia “casa dei lavoratori jugoslavi per l’educazione” ci fa iniziare in modo poco leggero la giornata. Caricate le valige e lasciato il centro di Belgrado ci trasferiamo a Novi Beograd, presso la nuova abitazione di Milica, dove prima dei recenti lavori di restauro Guido aveva avuto il piacere di alloggiare, visto che i rapporti con la famiglia di Milica vedono legami tra Sansepolcro e Belgrado da almeno due generazioni. Spuntino per il pranzo e ultimi saluti ad altri amici e al gatto Tafi, quest’ultimo in procinto di trasferirsi a Novi Sad. La giornata è decisamente calda, e quando lasciamo Belgrado ci sono ben 14 gradi.

Dopo appena cento chilometri, alla dogana tra Serbia e Croazia abbiamo il primo problema del lungo viaggio. Gli zelanti doganieri serbi, per motivi a noi non comprensibili, forse infastiditi dalle centinaia di auto turche di ritorno verso la Germania e che intasano dogana e autostrada, ci spediscono a fare la fila doganale con i tir. Non capiamo la cosa, visto che in tutto i confini precedenti, fuori e dentro l’Unione Europea, abbiamo fatto tutte le operazione con le auto, viaggiando su un veicolo sotto le 3,5 tonnellate. Dopo una lunga e noiosa attesa passiamo il confine senza alcun problema, dato che il Daily è vuoto e non trasporta nulla di controllabile.

I trecento chilometri di autostrada croata scorrono velocemente mentre sfruttiamo le ultime ore di luce e di bel tempo. Tentiamo vagamente il rifornimento di metano nel centro di Zagabria, fallendo a causa dell’orario di chiusura pomeridiano di una delle due stazioni di metano della Croazia. Pochi minuti e si arriva al vicino confine sloveno, ancora presente nonostante la Croazia sia entrata nel luglio scorso nell’Unione Europea. I controlli sono fatti congiuntamente e si perde del tempo solo per la lunga fila “turca”.

Per percorrere l’autostrada slovena, come molti sanno, è necessario procurarsi la vignetta di transito per un periodo minimo di una settimana. A questo punto è giusto raccontare come in Austria, in Ungheria, in Romania, in Serbia e in Croazia, ovvero i paesi dove abbiamo pagato i pedaggi autostradali o le vignette stradali, il nostro veicolo era assimilato alle auto o pagava circa il 25% in più nei singoli pedaggi. In Slovenia un veicolo come il nostro per attraversare i meno di 200 chilometri di strada in circa due ore paga ben 40 euro, contro i 15 di una normale auto. Ne fossimo stati certi prima di arrivare al confine, e se non fosse stato decisamente tardi, probabilmente da Zagabria saremmo scesi a Rijeka e da lì a Trieste, boicottando le autostrade slovene! Grazie al collegamento Rijeka (Fiume)-Zagabria è possibile evitare l’autostrada in Slovenia se dall’Italia si va verso Zagabria e Belgrado, mentre se si deve andare a Budapest basta seguire la strada austriaca e dopo Graz piegare verso est. Da 30 a 60 minuti di viaggio in più, ma con la soddisfazione di sfuggire ad un latrocinio!

Dopo 23 giorni di viaggio incontriamo per la prima volta la pioggia, che ci fa una poco piacevole compagnia anche al rifornimento di metano di Lubiana. Gli ultimi chilometri che ci portano fino al confine italiano sono battuti da un vento fortissimo che rende pericolosa la guida in più occasioni. Si risolve tutto rallentando la velocità. Nonostante siano ormai le 22 non ci rassegniamo ad un panino. La voglia di sapori italici si concretizzerà come sempre nella Trattoria Pola ad Ontagnano di Gonars, dove senza problemi di orario ci servono un ottimo piatto di affettati e delle casarecce tagliatelle al ragù. Da ormai diversi anni questo simpatico paesino in provincia di Udine diventa la nostra stazione di “decompressione” dal ritorno di ogni viaggio. Sempre a Gonars di chiude il cerchio che abbiamo tracciato nella nostra cartina, visto che proprio al bivio della A23 nei pressi di Palmanova l’itinerario stradale di andata si era separato da quello di ritorno.

Le note di Radio Birikina accompagnano le strade venete fino al metano autostradale nei pressi dell’attraversamento del Po. Sarà questo l’ultimo rifornimento del viaggio. La stanchezza è tale che prende la guida del Daily anche Giacomo, nonostante la sua patente sia dispersa nella terra di Odessa. e da quel momento per evitare discussioni con le polizie europee non abbia più guidato.

Alle ore 4, dopo che la parte pievana della nostra squadra è sbarcata in località Selvella e che Guido e il Daily sono arrivati a Sansepolcro, si fermano le ruote dell’affidabile veicolo. Il contachilometri segna quota 7.507, e nei prossimi giorni saremmo in grado di comunicare anche i dati esatti sui consumi, che al momento appaiono più che confortanti.

Un ringraziamento va a tutti coloro che hanno reso possibile questa avventura, a chi ci ha sostenuto ogni giorno e in particolare modo durante i concitati momenti degli attentati a Volgograd. Per noi tutti è stato un Natale molto diverso dalle nostre abitudini, ma grazie alla vicinanza di molti lettori dei nostri diari ci è sembrato di avere attorno una grande famiglia ben distribuita tra Italia, Russia, Ucraina e tutti i paesi attraversati.

Ritorno da Volgograd – Giorno 6

Primavera a Belgrado

Il penultimo giorno di viaggio regala sole e alte temperature fin dal primo mattino. Al metano di Belgrado stupore per un veicolo alimentato anche a gasolio.

Per la prima volta ci svegliamo in un Paese che ha lo stesso fuso orario dell’Italia. Dalla finestra dell’unico albergo aperto, in questo periodo, a Kladovo vediamo le lunghe chiatte danubiane andare verso le chiuse della diga delle Porte di Ferro. Un salto di 35 metri e potranno proseguire fino ad oltre Belgrado. Dopo una colazione decisamente continentale lasciamo la città e cominciamo anche noi la lunga e lenta risalita del fiume. Non perdiamo mai d’occhio la strada gemella che passa sull’altra sponda, dove sventola un’altra bandiera e vige un altra ora. Chissà che cosa curiosa quando a capodanno dalle case serbe hanno visto i fuochi rumeni saltare con un’ora di anticipo e viceversa dai villaggi della Romania avranno ammirato il capodanno ritardatario dei serbi. Visti i tranquilli controlli tra le due dogane, potevamo vagliare la possibilità di fare due capodanni alternativi.

Risalire il fiume in queste strette gole è davvero impressionante, non sembra possibile che fino a quaranta anni fa, prima che il livello dell’acqua salisse, in questa parte di fiume ci fossero rapide, scogli che affioravano e una duemillenaria strada romana costruita ai tempi di Traiano. Proprio la “Tavola Traiana” è una antica iscrizione che ci piacerebbe ammirare, scampata all’innalzamento delle acque poiché spostata più in alto. Nessun cartello indica dove si trovi e come fare a raggiungerla, di conseguenza siamo costretti ad accontentarci del faccione del capo dei Traci Decebalo scolpito in una roccia della sponda rumena. Proprio Decebalo fu colui che fece dannare i romani durante la conquista della Tracia.

Tra stretti canyon, tornanti e galleria nella roccia la strada e il fiume proseguono il loro percorso. Notiamo la presenza di cartelli per eventuali turisti in bici. Buona l’idea, peccato che rischierebbero la vita ad ogni curva e galleria percorrendo la nostra stessa strada. Presenti lungo le strade dei piccoli paesi che si affacciano nel Danubio anche numerosi affittacamere. Molti di questi paesini si sono spostati più in alto a causa dell’allagamento del precedente nucleo abitato. Tra tutti i luoghi scomparsi dalla carta geografica merita una citazione l’Isola di Ada Kaleh, pezzo di terra fortificato che sorgeva nei pressi di Orsova. Per lunghi anni era stata una enclave ottomana circondata dall’impero austroungarico, un porto franco che la rendeva zona di grande interesse.

Nei pressi del paesino di Golubac lasciamo l’argine del Danubio per spostarci rapidamente su Belgrado attraverso l’autostrada. Piccolo spuntino a base di pljeskavica nel quartiere di Konjarnik all’ombra dei tre grandi palazzoni che costituiscono la moderna porta orientale della città. Resteremo a Belgrado solo una sera e per facilitare la ripartenza del giorno successivo provvediamo a rifornire di metano e di gasolio il nostro Iveco Daily. Di puro stupore la reazione dei dipendenti della stazione di rifornimento di Novi Beograd quando dopo il pieno di metano hanno capito che volevamo mettere anche il gasolio. Hanno cercato di convincerci che non era possibile andare a metano e gasolio! Alla fine gli abbiamo fatto capire che esiste anche questa nuova possibilità ed hanno voluto fare la foto con il nostro furgone.

Finiti i compiti ci dirigiamo presso il piccolo Hotel Dom, già di nostra conoscenza, dove ci apprestiamo a vivere l’ultima giornata di sosta del nostro lungo viaggio! L’ultimo racconto, da Belgrado alla Valtiberina verrà postato al termine della nostra avventura!!!

Imega seconda in Serbia, Olivoni prima nella classifica navigatori

Strepitosa prova per la coppia Guerrini-Olivoni, che senza una penalità ad un controllo orario avrebbe vinto la gara.

Con la conferenza stampa tenutasi presso lo storico Hotel Metropol di Belgrado si è conclusa la seconda edizione del Tesla Rally, quinta prova del Campionato Mondiale Energie alternative, svoltosi in terra serba ed organizzato dall’Automobil Club locale, l’AMSS.
La gara è partita nella serata di giovedì da Nis per raggiungere Belgrado attraverso nove prove speciali e più di seicento chilometri di gara. Oltre l’antica Naissus, che diede i natali all’Imperatore Costantino, la carovana ecologica ha visitato anche i siti di Felix Romuliana e di Viminacium, luoghi che testimoniano la presenza romana nei Balcani.
Podio della gara molto simile a quello dell’anno passato: di nuovo vincitrice la coppia Liverani-Ciervo su 500 Abarth a metano, seconda la scuderia Imega con l’Alfa Mito a gpl guidata da Guido Guerrini e la navigatrice Francesca Olivoni, mentre terzo è arrivato lo sloveno Gregor Zdovc su Toyota Prius.
Nella cena di gala, tenutasi sabato sera sempre al Metropol, le autorità locali hanno ringraziato tutti i partecipanti e tenuto a ricordare che il Tesla Rally di quest’anno è dedicato ai 1700 anni dell’Editto di Milano, l’atto dell’imperatore Costantino teso a permettere la tolleranza religiosa all’interno dell’Impero Romano.
Ecco la prima dichiarazione di Massimo Liverani fresco della sua prima vittoria stagionale e della testa della classifica mondiale riconquistata: “Sono soddisfatto di aver onorato l’Editto di Costantino con questa vittoria, ed è bello che il ricordo di questo messaggio di tolleranza religiosa parta proprio da questa terra che per un decennio è stata martoriata da una folle guerra tra popoli che parlano la stessa lingua, la cui unica differenza è proprio la religione (ortodossi i Serbi, cattolici i croati e musulmani i bosniaci); questo fa percepire come le incomprensioni del passato per molti siano finalmente superate e che con l’Europa unita questi popoli possono tornare a convivere come buoni vicini di casa”.
Per Guido Guerrini, secondo nella classifica mondiale, c’è la consapevolezza di una grande gara effettuata: “Sulla strada eravamo primi, ma poi penalizzati da un controllo orario tardivo (un minuto, ndr) dove il solo Liverani è arrivato puntuale; sono contento del risultato e del fatto che la forbice nelle prestazioni con il campione forlivese tende a scendere sempre di più. Se Massimo ha vinto è stato per la sua enorme abilità, ma anche per una esperienza spesso decisiva”.
Francesca Olivoni è la leader provvisoria della classifica navigatori: “Il risultato di oggi ci deve fare felici, visto che con uno sbaglio nella seconda speciale del sabato abbiamo rischiato di buttare al vento il lavoro svolto in tutta la gara che per il resto è andata ottimamente; spero di poter difendere questo primato mondiale nonostante non potrò essere presente alla prossima gara”.
Per la Scuderia Imega corse c’è da festeggiare, visto che la nuova classifica mondiale vede Liverani in testa con 34 punti, Guerrini sale a 27 e nella terza piazza ci sono Viganò e Durand (quarto in Serbia), mentre per il titolo copiloti Francesca Olivoni è prima con 27 punti, secondo Andrea Fovana con 22 e terzo Fulvio Ciervo con 20.
Al Tesla rally di Belgrado erano presenti equipaggi di molte nazionalità tra i quali serbi, croati, sloveni, bosniaci, francesi, italiani e molti bulgari che ospiteranno la prossima settimana la sesta tappa del mondiale, con partenza ed arrivo nella capitale Sofia.

Imega all’assalto dei Balcani

Doppia trasferta per la scuderia toscana in Serbia e Bulgaria per rimanere in alto nella classifica mondiale.

Impegni balcanici per l’Alfa Romeo Mito alimentata a gpl e per il pilota Guido Guerrini della Scuderia Imega Corse, che accompagnato dalla pievana Francesca Olivoni, tenterà di far rimanere aperto il mondiale di categoria prima della pausa estiva.
Già in corso il secondo Tesla Rally in terra serba. Al via da Niš, nel sud dello stato ex jugoslavo, la prima tappa che porterà in concorrenti fino a Belgrado risalendo la valle del Danubio facendo sosta negli insediamenti di epoca romana come Felix Romuliana o Vinimacium, luoghi visitatissimi dai turisti locali ma poco noti in Occidente.
La gara serba è la quinta del Campionato Mondiale Energie Alternative, un campionato che vede in testa l’omegnese Roberto Viganò, ma con una classifica cortissima dove la squadra della Valtiberina è in buona posizione.
“Siamo arrivati con un giorno di anticipo per preparare al meglio la gara” racconta Guerrini, che nel 2012 assieme ad Emanuele Calchetti giunse secondo sul traguardo di Belgrado. “Sarebbe importante”, aggiunge, “non perdere terreno dai migliori e confermarsi sul podio di una gara per molti aspetti a noi molto congeniale”.
Anche Francesca Olivoni gareggiò in terra serba nell’anno passato, ed assieme ad Isabelle Barciulli si piazzò al sesto posto. “Mi trovo ad affrontare una gara dove l’esperienza ha un valore importante” sottolinea la navigatrice pievana che continua dicendo che “la speranza è di onorare nel migliore dei modi la mia città adottiva, Milano, a cui è dedicata la gara serba di quest’anno”.
Infatti, contrariamente a quando accade in Italia, in Serbia si ricordano con molta attenzione i 1700 anni dall’Editto di Milano (o di Costantino) che nel 313 dopo Cristo riconobbe il cristianesimo come religione ufficiale dell’Impero Romano. L’Imperatore Costantino nacque proprio a Niš, ed è questo il motivo della partenza della gara da questa città della Serbia meridionale.

Emanuele Calchetti campione del mondo co-piloti

A Liverani il titolo piloti, Guerrini secondo a pochissima distanza. Il navigatore del team Imega-Boninsegni: “Straordinario succedere a un fuoriclasse come Juanan Delgado”

L’edizione 2012 del Campionato del Mondo FIA Energie Alternative va in archivio con il Tesla Rally di Belgrado, ottava ed ultima prova della stagione, che conferma l’indiscussa supremazia conquistata negli ultimi due anni dagli equipaggi italiani. La gara, con sette prove speciali articolate su oltre 600 km complessivi di percorso, è stata vinta da Massimo Liverani e Fulvio Ciervo (scuderia Ecomotori) su Fiat 500 EcoAbarth a metano e bioetanolo, mentre al secondo posto si sono classificati Guido Guerrini ed Emanuele Calchetti (team Imega-Boninsegni) su Alfa Romeo Mito a gpl. Terzo il monegasco Fulvio Maria Ballabio, già protagonista per anni della Formula Indy, che gareggiava in coppia con il pistoiese Massimiliano Sorghi su Alfa Romeo Gtv a gpl.

Questi risultati hanno permesso a Liverani di laurearsi per il secondo anno consecutivo Campione del Mondo, ancora una volta davanti a Guido Guerrini, che conquista la piazza d’onore a soli dieci punti dal forlivese, al termine di un duello appassionante e spettacolare che si è protratto per tutto il corso della stagione, fino all’ultima prova speciale.

Per il team Imega-Boninsegni arriva però un altro risultato di grande prestigio, visto che il navigatore Emanuele Calchetti è riuscito, con il secondo posto in Serbia, a laurearsi Campione del Mondo della categoria co-piloti: “Il nostro obiettivo era il campionato più prestigioso, quello piloti, sfuggito davvero per pochissimo”, ha commentato Emanuele Calchetti nella conferenza stampa di fine gara presso l’hotel Hyatt di Novi Beograd. “Questo non significa”, ha specificato il 31enne di Sansepolcro, “che il titolo co-piloti sia solo un premio di consolazione, perché essere campione del mondo è una sensazione straordinaria, come è straordinario succedere nell’albo d’oro a un fuoriclasse dell’automobilismo come il basco Juanan Delgado”.

Calchetti, giornalista e consigliere comunale a Sansepolcro da due legislature, si è poi dilungato in doverosi ringraziamenti: “In primis questo titolo è merito di Guido Guerrini, visto che senza il pilota il navigatore può fare ben poco, così come di tutti coloro che hanno creduto nelle nostre possibilità di fare bene: a partire ovviamente da Imega”, ha aggiunto il neo-campione del mondo, “che ci ha supportato per anni, da Boninsegni e da tutti gli sponsor e i tifosi che hanno seguito via via sempre più numerosi le nostre avventure”.

Il team di Sansepolcro ha poi ottenuto lusinghieri risultati in termini di rendimento energetico – altro elemento importante nelle gare ad energia alternativa – mandando addirittura entrambi i propri equipaggi sul podio della classifica combinata regolarità/consumi: dietro al forte serbo Branko Nadj (pluricampione di Jugoslavia di rally di velocità), che gareggiava con Stevo Raus su Toyota Prius, infatti, si sono piazzati la Mito di Guerrini e Calchetti e poi la Citroen C1 della coppia femminile Isabelle Barciulli – Francesca Olivoni. Entrambe le auto hanno tratto importanti benefici in termini di rendimento dall’utilizzo del nuovo impianto a gpl Imega Game, introdotto nelle vetture della scuderia biturgense a partire dalla gara in Grecia di tre settimane fa.

Per quanto riguarda l’equipaggio femminile è arrivato a Belgrado il sesto posto assoluto, davanti a numerosi piloti d’esperienza, a conferma del talento delle due ragazze toscane, che con questo ennesimo buon piazzamento scalano posizioni nella classifica generale: Isabelle Barciulli chiude al nono posto nella graduatoria piloti ma soprattutto ottiene il primato femminile, e non solo in questa stagione, visto che i punti totalizzati dalla pilota 26enne segnano il record mai raggiunto da una donna nella storia di questa disciplina. E anche per la copilota di Pieve Santo Stefano Francesca Olivoni la stagione si conclude con un ottimo undicesimo posto assoluto (terzo fra le donne) nella graduatoria co-piloti.

Tra gli altri verdetti del campionato, va segnalato che, oltre ai titoli piloti e co-piloti, l’Italia si è assicurata quest’anno anche il Mondiale costruttori: dopo cinque anni di indiscusso dominio Toyota, infatti, è stata la Fiat a chiudere la classifica al comando, con 13 punti di vantaggio sull’Alfa Romeo e 22 sulla stessa Toyota.

Con la gara di Belgrado sono stati assegnati anche i titoli relativi alla speciale categoria riservata ai veicoli puramente elettrici: ad assicurarsi il mondiale sono stati i baschi Jesus Echave e Juanan Delgado (team Hiriko), che hanno vinto la tappa serba davanti al già campione europeo di rally di velocità Antonio Zanini Sans, che correva in coppia con l’altro catalano Eduardo Anzotegui.

Belgrado incorona Emanuele Calchetti campione del mondo co-piloti

A Liverani il titolo piloti, Guerrini secondo a pochissima distanza. Il navigatore del team Imega-Boninsegni: “Straordinario succedere a un fuoriclasse come Juanan Delgado”

L’edizione 2012 del Campionato del Mondo FIA Energie Alternative va in archivio con il Tesla Rally di Belgrado, ottava ed ultima prova della stagione, che conferma l’indiscussa supremazia conquistata negli ultimi due anni dagli equipaggi italiani. La gara, con sette prove speciali articolate su oltre 600 km complessivi di percorso, è stata vinta da Massimo Liverani e Fulvio Ciervo (scuderia Ecomotori) su Fiat 500 EcoAbarth a metano e bioetanolo, mentre al secondo posto si sono classificati Guido Guerrini ed Emanuele Calchetti (team Imega-Boninsegni) su Alfa Romeo Mito a gpl. Terzo il monegasco Fulvio Maria Ballabio, già protagonista per anni della Formula Indy, che gareggiava in coppia con il pistoiese Massimiliano Sorghi su Alfa Romeo Gtv a gpl.

Questi risultati hanno permesso a Liverani di laurearsi per il secondo anno consecutivo Campione del Mondo, ancora una volta davanti a Guido Guerrini, che conquista la piazza d’onore a soli dieci punti dal forlivese, al termine di un duello appassionante e spettacolare che si è protratto per tutto il corso della stagione, fino all’ultima prova speciale.

Per il team Imega-Boninsegni arriva però un altro risultato di grande prestigio, visto che il navigatore Emanuele Calchetti è riuscito, con il secondo posto in Serbia, a laurearsi Campione del Mondo della categoria co-piloti: “Il nostro obiettivo era il campionato più prestigioso, quello piloti, sfuggito davvero per pochissimo”, ha commentato Emanuele Calchetti nella conferenza stampa di fine gara presso l’hotel Hyatt di Novi Beograd. “Questo non significa”, ha specificato il 31enne di Sansepolcro, “che il titolo co-piloti sia solo un premio di consolazione, perché essere campione del mondo è una sensazione straordinaria, come è straordinario succedere nell’albo d’oro a un fuoriclasse dell’automobilismo come il basco Juanan Delgado”.

Calchetti, giornalista e consigliere comunale a Sansepolcro da due legislature, si è poi dilungato in doverosi ringraziamenti: “In primis questo titolo è merito di Guido Guerrini, visto che senza il pilota il navigatore può fare ben poco, così come di tutti coloro che hanno creduto nelle nostre possibilità di fare bene: a partire ovviamente da Imega”, ha aggiunto il neo-campione del mondo, “che ci ha supportato per anni, da Boninsegni e da tutti gli sponsor e i tifosi che hanno seguito via via sempre più numerosi le nostre avventure”.

Il team di Sansepolcro ha poi ottenuto lusinghieri risultati in termini di rendimento energetico – altro elemento importante nelle gare ad energia alternativa – mandando addirittura entrambi i propri equipaggi sul podio della classifica combinata regolarità/consumi: dietro al forte serbo Branko Nadj (pluricampione di Jugoslavia di rally di velocità), che gareggiava con Stevo Raus su Toyota Prius, infatti, si sono piazzati la Mito di Guerrini e Calchetti e poi la Citroen C1 della coppia femminile Isabelle Barciulli – Francesca Olivoni. Entrambe le auto hanno tratto importanti benefici in termini di rendimento dall’utilizzo del nuovo impianto a gpl Imega Game, introdotto nelle vetture della scuderia biturgense a partire dalla gara in Grecia di tre settimane fa.

Per quanto riguarda l’equipaggio femminile è arrivato a Belgrado il sesto posto assoluto, davanti a numerosi piloti d’esperienza, a conferma del talento delle due ragazze toscane, che con questo ennesimo buon piazzamento scalano posizioni nella classifica generale: Isabelle Barciulli chiude al nono posto nella graduatoria piloti ma soprattutto ottiene il primato femminile, e non solo in questa stagione, visto che i punti totalizzati dalla pilota 26enne segnano il record mai raggiunto da una donna nella storia di questa disciplina. E anche per la copilota di Pieve Santo Stefano Francesca Olivoni la stagione si conclude con un ottimo undicesimo posto assoluto (terzo fra le donne) nella graduatoria co-piloti.

Tra gli altri verdetti del campionato, va segnalato che, oltre ai titoli piloti e co-piloti, l’Italia si è assicurata quest’anno anche il Mondiale costruttori: dopo cinque anni di indiscusso dominio Toyota, infatti, è stata la Fiat a chiudere la classifica al comando, con 13 punti di vantaggio sull’Alfa Romeo e 22 sulla stessa Toyota.

Con la gara di Belgrado sono stati assegnati anche i titoli relativi alla speciale categoria riservata ai veicoli puramente elettrici: ad assicurarsi il mondiale sono stati i baschi Jesus Echave e Juanan Delgado (team Hiriko), che hanno vinto la tappa serba davanti al già campione europeo di rally di velocità Antonio Zanini Sans, che correva in coppia con l’altro catalano Eduardo Anzotegui.