Giorno 11 – Ritorno in Tatarstan

26 giugno 2018, Vladimir-Kazan (633 km) – Totale 5.292 km

La giornata inizia con le consuete difficoltà che un albergo non troppo turistico ha nel registrare il visto di due stranieri. Per tutto il resto l’Hotel Zastava, nel centro di Vladimir, è un buon compromesso tra qualità e costi, oltre a disporre di un sicuro parcheggio per l’auto. Lasciamo l’antica capitale Vladimir per continuare il viaggio lungo la strada M7 che ci condurrà a Kazan, ambizioso obiettivo di giornata. Un nuovo record anticipa il rifornimento di gasolio alle porte di Nizhnij Novgorod. Siamo riusciti a superare i 1.300 km con un pieno di gasolio e considerando che riforniamo “solo” 76 litri, c’erano ancora 4 litri per fare meglio. Il dato è abbastanza chiaro: quando percorriamo strade che ci impongono gli 80-90 di media oraria, si arrivano a toccare i 17 chilometri con un litro usando il diesel metano. Siamo molto soddisfatti di questo risultato, raggiunto peraltro con il veicolo a pieno carico.

La strada prosegue fino a raggiungere la semisconosciuta Repubblica di Ciuvascia, con capitale Cheboksari. La Ciuvascia sarà la prima di una lunga serie di repubbliche della Federazione russa che attraverseremo durante il viaggio. Pecularietà dei Ciuvasci fu l’alleanza con i russi nelle lunghe guerre che portarono alla sottomissione dei Tartari e alla conquista di Kazan. Onoriamo il popolo ciuvascio concedendoci un ottimo pranzo in una “stolovaja” lungo la strada. Come spesso accade, dopo molti chilometri senza alcun tipo di problema stradale, incontriamo cantieri e traffico che rallentano la marcia nella parte di giornata dove siamo più stanchi. Ci consoliamo con foto celebrative quando superiamo il confine amministrativo con la Repubblica di Tatarstan. Poco dopo, come un miraggio, appare finalmente il grande ponte sul fiume Volga che annuncia l’avvicinarsi della capitale Kazan. Un forte temporale con grandine ci ha anticipato ma al nostro passaggio non incontriamo neppure una goccia d’acqua.

La Torino-Pechino sosterà a Kazan circa una settimana. Questa pausa servirà a riparare l’Hilux dopo l’incidente avvenuto in Lettonia, a preparare veicolo e carico di bagagli per l’avventura siberiana, ma soprattutto a Guido per passare del tempo con la propria famiglia. Infatti il nostro capospedizione ha ben pensato di sposarsi la scorsa primavera con Olga, cittadina di Kazan. Guido di fatto torna a casa dopo 10 giorni di viaggio, una casa a 4.000 km da quella in Toscana. La cena di benvenuto a Kazan vede insieme ben quattro “Guerrini”, visto che oltre a Olga, Guido e il padre Sergio, c’è anche un’altra piccola ragazza con lo stesso cognome, che farà parte della Torino-Pechino dopo la nascita, prevista per il prossimo settembre. Se Guido è finito a vivere parte della sua vita nel capolugo tartaro è sicuramente colpa della prima Torino-Pechino, visto che tutto iniziò con un soggiorno a Kazan di tre giorni nel 2008 e la nascita di importanti amicizie che caratterizzarono il suo futuro. Vista la lunga permanenza dell’equipaggio a Kazan, avremo modo nei prossimi diari di viaggio di approfondire le dinamiche di questa importante città e della Repubblica del Tatarstan.

Come è cambiato il mondo in 10 anni:

– La gran parte della strada M7 che collega mosca a Kazan è ormai quasi tutta a 4 corsie.

– Il numero di stazioni di servizio, posti di ristoro e motel lungo il percorso è più che raddoppiato.

– La città di Kazan dal 2008 ad oggi ha ospitato Universiadi, Mondiali di nuoto e in questo momento sei partite dei campionati mondiali di calcio; naturalmente questo ha portato ad un cambiamento urbanistico enorme rispetto alla nostra prima visita.

Equipaggio di giornata: Guido Guerrini, Sergio Guerrini, Bruno il Cinghiale