Giorno 117 – Giornata “compressa”

10 ottobre 2018, Affi-Rimini (433 Km. – Tot. 34.726)

Il primo risveglio in terra italica è caratterizzato da una colazione più dolce e meno salata rispetto a quelle fatte nei giorni precedenti. Ripartiti da Affi, decidiamo di onorare il vicino Lago di Garda con una visita e per immortalare la Toyota Hilux con una delle bellezze naturali italiane. Segue il trasferimento alla Fiera di Verona dove visitiamo OIL&NONOIL 2018, evento principe del settore di distribuzione carburanti. Qui siamo ospiti della stand di Fornovo Gas. Finalmente conosciamo di persona Federico e Eugenio, tra coloro che possono essere annoverati “angeli custodi” del nostro lungo viaggio. Federico è stato decisivo nel far nascere il rapporto con Fornovo, mentre Eugenio è stato il nostro uomo di fiducia nelle varie repubbliche ex sovietiche. Foto ricordo assieme e lunga chiacchierata relativa alle avventure del nostro viaggio. Su suggerimento di Federico ci spostiamo a Traversetolo, tra Parma e Reggio Emilia, dove si trova la sede di Fornovo Gas. Prima di tutto ciò, ennesimo pieno di metano in una loro stazione di servizio a Verona.
Alla sede amministrativa e produttiva ci aspetta Giuseppe, con il quale facciamo un giro completo di questa importante realtà specializzata nel costruire compressori, ma anche altre componenti relative alle stazioni di rifornimento di metano. Davvero singolare ammirare le colonnine con scritte in russo o uzbeko, ovvero le sorelle di quelle che ci hanno accompagnato per settimane. In questa occasione consegniamo anche alcuni regali che la divisione uzbeka di Fornovo ha inviato “via terra” alla sede madre italiana.
Lasciato Traversetolo, mentre ci dirigiamo verso l’autostrada, notiamo il cartello che indica a distanza davvero minima il paese di Cavriago. Ricordiamo che in una delle piazze del paese c’è un busto dedicato a Lenin. In ricordo dei tanti monumenti che abbiamo incontrato nel corso di questo viaggio, decidiamo di andare a visitare anche questo che dovrebbe essere l’unico presente in Italia. La storia e le peripezie di questo manufatto sono molto singolari, ma ci limitiamo a ricordare che fu un dono dell’Unione Sovietica alla città di Cavriago per ringraziare di una raccolta di denari che fu organizzata nel 1917 per sostenere la Rivoluzione d’Ottobre.
All’arrivo della sera siamo ospiti a Cesenatico. Ceniamo con Bruno e Yulia e con i figli Samuel e Melissa. Questi cari amici che vivono da poco in Romagna sono il primo contatto indiretto con la Toscana e Sansepolcro, loro terra di origine. Il rapporto che lega Guido e Bruno all’altro Bruno, sua moglie e i figli, è molto forte. Forse anche l’affetto verso i due bambini ha contribuito a far crescere la voglia di paternità di Guido. A completare la serata con i migranti toscani in terra romagnola c’è la notte trascorsa a casa dell’amico Roberto in quel di Rimini. Dopo una lunga chiacchierata sull’esito della Torino-Pechino, prendiamo sonno con la consapevolezza che domani, dopo quasi quattro mesi, saremo di nuovo a Sansepolcro, dove saremo accolti dall’Amministrazione Comunale e dagli sponsor locali.

Equipaggio del giorno: Guido Guerrni, Bruno Cinghiale, Roberto Cresti e tutti gli amici di Fornovo Gas

Giorno 71 – In un mare di metano

Samarcanda-Bukhara (347 km. – tot. 25.145)

La delegazione Torino-Pechino e Fornovo Uzbekistan lascia Samarcanda dopo avere approfittato delle prime ore del mattino per fare le consuete foto di rito vicino al Registan e quelle con la cartellonistica d’ingresso alla città.
Il primo impegno del giorno è raggiungere la città di Karshi, a metà strada tra Samarcanda e Bukhara, dove siamo attesi per un pranzo a base di plov, il piatto tipico ed originario di questa zona, e per il rifornimento in una nuova stazione di metano appena aperta e dotata di compressori Fornovo. La strada è abbastanza buona e fa una certa impressione notare i cartelli che indicano Termez, la città di frontiera tra Uzbekistan e Afghanistan. Ancora un volta il transito lontano dalle città ci permette di poter provare a capire come si vive in campagna. Spesso lungo la strada possiamo ammirare le piantagioni di cotone di cui l’Uzbekistan è uno dei più importanti produttori mondiali. Questa coltivazione è indirettamente responsabile della diminuzione della portata dell’Amu-Darya, il fiume che alimentava la parte meridionale del quasi prosciugato Lago di Aral. L’animale più presente lungo la strada è il dromedario e più volte siamo costretti a rallentare improvvisamente per evitare di investire i branchi che brucano le erbe lungo il margine stradale. Il viaggio è un ottima occasione per parlare con l’amico Nozimjon, che ci racconta le dinamiche del suo lavoro e l’esplosione del fenomeno metano in Uzbekistan. La scoperta di una serie di giacimenti in tutto il Paese ha portato alla conversione quasi totale del parco automobilistico nazionale e all’apertura di cinquecento punti di rifornimento. Circolano molti autobus e camion alimentati completamente usando il metano. Nessun paese al mondo ha in così poco tempo cambiato la propria vocazione automobilistica. Superata Karshi arriviamo a Koson dove ci riforniremo dopo aver pranzato assieme agli amici di Fornovo Uzbekistan e ai gestori della stazione di metano presente in città. Si uniscono a noi Pavel e la moglie Anna, originari di Bukhara. Pavel è il responsabile tecnico degli impianti installati da Fornovo nel Paese. Procediamo al rifornimento della Toyota Hilux nella moderna stazione di metano aperta da meno di un anno dove abbiamo modo di vedere da vicino il potente compressore nuovo di zecca. Siamo accolti con simpatia da tutti coloro che lavorano presso questa struttura. Non mancano, come al solito, le foto commemorative dell’evento. Il viaggio prosegue con un curioso fuori programma a circa trenta chilometri da Bukhara, presso una riserva naturale voluta secoli fa dal locale emiro. Qui abbiamo modo di visitare un parte della struttura dove sono presenti animali tipici di questa regione. Tra le tante bestie facciamo amicizia con Sashka, un cucciolo di una specie di capra selvatica o forse di una specie a noi non nota di mini antilope uzbeka. Il piccolo ha tre mesi e si comporta come un cane, dato che segue passo passo gli umani e si fa accarezzare senza problemi.
Il paesaggio è completamente desertico fino all’arrivo vicino a Bukhara dove comincia il verde dell’oasi che circonda la ex capitale dell’omonimo khanato che per secoli ha dominato il territorio dell’attuale Uzbekistan. Alle porte della città c’è un’altra stazione di metano che vanta un piccolo record: nel 2013 fu il primo dei punti di rifornimento aperti da Fornovo in Uzbekistan. C’è molto traffico di auto che devono caricarsi di gas naturale, ma tutti i presenti ci lasciano il posto per rifornirsi dedicandoci parole di sostegno per il nostro viaggio. Come al solito rispondiamo a molte domande sul nostro impianto diesel-metano. Finalmente entriamo a Bukhara, che come Samarcanda appare notevolmente cambiata rispetto a dieci anni fa. Le case di epoca sovietica hanno lasciato il posto a molti nuovi palazzi con uno stile più in linea con l’architettura centroasiatica.
I nostri amici uzbeki ci hanno riservato tre camere singole in un dei migliori alberghi della città, ubicato a due passi dalla parte vecchia. L’ospitalità della locale filiale di Fornovo è davvero grande e siamo quasi imbarazzati nel vedere la qualità delle stanze dove siamo alloggiati. Riusciamo a convincere Pavel e Nozimjon a fare finalmente una cena leggera dopo i bagordi degli ultimi due giorni. Ottima frutta e una serie di buone insalate dominano la nostra tavola. Tutto questo è un buon inizio per la lunga e bellissima passeggiata nella parte vecchia di Bukhara. Impressionante l’immagine notturna del grande minareto Kalon con dietro una luna quasi piena e il pianeta Marte forte di tutto il suo caratteristico rossore. Il riposo nel comodo albergo sarà determinante per vivere con calma la rilassante giornata di domani.

Come è cambiato il mondo in dieci anni?
– L’incremento delle stazioni di metano e gpl ha portato alla quasi scomparsa delle tradizionali stazioni di benzina e gasolio in alcune zone dell’Uzbekistan.
– A bordo strada è scomparsa una parte dei cartelli che ricordavano frasi del defunto presidente Karimov, prontamente sostituiti con frasi del nuovo presidente Shavkat Mirziyoyiev.

Equipaggio del giorno: Guido Guerrini, Bruno Cinghiale, Alessandra Cenci, Giulia Messina, Nozimjon Shermuhamedov e gli altri amici di Fornovo Uzbekistan