Il libro di Fabio Cofferati pubblicato anche in Russia

La presentazione al Newada Bar di Mosca

Si è svolta martedì 14 dicembre presso il Newada Bar di Mosca, uno degli storici luoghi di ritrovo dei vespisti della città, la prima presentazione del libro in lingua russa “Ancora in Vespa da Milano a Tokyo” che racconta le avventure del vespista Fabio Cofferati sulle orme dello storico viaggio del 1964 di Roberto Patrignani. Dopo il successo dell’edizione italiana il vulcanico presidente del Vespa Club di Mosca Konstantin Ognev si è occupato della traduzione di un libro che racconta per oltre metà delle pagine l’attraversamento della nazione più estesa del mondo.

Nell’introduzione della serata Ognev ha ricordato come sia stato difficile riuscire a trasmettere le esatte emozioni provate da Fabio durante il viaggio anche a causa della particolarità della lingua italiana molto ricca di vocaboli. “Attraverso gli occhi di Fabio vediamo non solo la bellezza della natura, ma anche la complessità delle vicenda umana dove la Vespa diventa molto di più di un mezzo di trasporto ma una metafora di libertà e perseguimento dei propri sogni” ha aggiunto Ognev. Infine è stato ricordato come i Vespa Club di Mosca, San Pietroburgo e Tjumen’ siano stati importanti parti di questo viaggio fornendo aiuto logistico utile all’avventura. Il libro permette anche di apprezzare come gli occhi di uno straniero possano vedere la vastità territoriale, etnica, linguistica, religiosa e culturale di una nazione immensa come la Russia.

Successivamente un video-intervento dell’autore, impossibilitato a presenziare, ha contribuito ad accendere ulteriormente l’interesse per la serata.  “Sono felice e onorato di essere con voi e sono felice che il mio libro sia stato tradotto in lingua russa”, sono le parole con cui ha esordito l’autore. “Desideravo visitare la Russia perché la sentivo molto affine alle mie attitudini, e l’ho potuto fare a cavallo di una Vespa che è un eccezionale social network perché quando arrivi con lei chi ti vede già ti conosce”, ha detto, prima di concludere con un augurio: “Vi invito a viaggiare lungo le strade del vostro immenso Paese perché potrà regalarvi grandi emozioni”. Uno scroscio di applausi ha salutato le parole da remoto di Fabio Cofferati.

Anche per supplire solo parzialmente all’assenza dell’autore ho scelto di recarmi a Mosca dalla relativamente vicina (900 km) Kazan’. Ignoravo che nelle stesse ore la capitale russa sarebbe stata colpita dalla più grossa nevicata degli ultimi sessanta anni, un evento che ha contribuito a rendere ancora più pittoresco il reportage sulla presentazione del libro. Il mio intervento è stato relativo alla genesi del viaggio e alle difficoltà burocratiche e logistiche che Fabio ha affrontato per riuscire a coronare il sogno di avvicinarsi il più possibile al Giappone. Allo stesso tempo è stato interessante rispondere alle domande degli intervenuti relative alla parte di esperienza automobilistica che Domenico Raguseo ed io abbiamo vissuto accanto a Fabio Cofferati e alla sua Vespa del 1963.

Sono pochi i moscoviti che hanno esplorato l’Estremo oriente del proprio Paese e ancora meno quelli che lo hanno fatto con un mezzo di trasporto per un viaggio nel quale occorrono settimane. Probabilmente è proprio questo l’elemento di maggiore interesse di un’avventura del genere ed è anche il motivo per il quale i probabili lettori di “Ancora in vespa da Milano a Tokyo” non saranno solo gli appassionati di Vespa. Non abbondano nelle librerie russe i resoconti di viaggio scritti da stranieri tradotti in una lingua che è parlata da oltre duecentocinquanta milioni di persone e quindi ben oltre i confini russi.

Chissà se proprio grazie a questa opportunità per Cofferati non si possa aprire, oltre a quella di viaggiatore, una nuova carriera di scrittore oltre i confini italiani. In tal caso, in vista della probabile seconda ristampa, sarà tempo di riportare Cofferati in Russia e fare presentazioni in molte delle principali città, iniziando da quelle protagoniste di un viaggio che lo ha visto partire dalla sua Emilia ed arrivare fino all’isola di Sachalin.

“Ancora in Vespa da Milano a Tokyo” sabato a Sansepolcro

Ogni viaggio è una sfida ma lo è ancora di più quando ci si deve misurare con la pandemia di Covid-19, con i problemi della geopolitica e con il mito di Roberto Patrignani, che raggiunse il Giappone in Vespa, partendo da Milano, in occasione delle Olimpiadi del 1964.

È con questa consapevolezza che l’Associazione Culturale Torino-Pechino ha deciso di dedicare il proprio Festival del Racconto di Viaggio proprio al vespista piacentino Fabio Cofferati, protagonista di una delle avventure su strada più bella e coraggiosa tra quelle avvenute lo scorso anno.

Un viaggio nato dalla volontà di emulare la scommessa del giornalista e pilota Roberto Patrignani quasi sessanta anni dopo, sfruttando l’occasione del ritorno dei Giochi Olimpici proprio in Giappone. Cofferati, con coraggio e un pizzico di incoscienza è partito dall’Italia senza essere neppure in possesso né del visto di ingresso russo né di quello giapponese. L’ottimismo di cercare una soluzione durante l’avventura stradale è stato premiato e le gioie, le paure, gli incontri e i colpi di fortuna in quasi due mesi di viaggio sono brillantemente raccontati nel libro che presenterà a Sansepolcro.

Proprio l’incontro con una spedizione automobilistica valtiberina, impegnata lo scorso anno in un viaggio su un itinerario simile, ha permesso a Fabio Cofferati di superare gli ultimi ostacoli ed avere una scorta per permettere alla Vespa di raggiungere l’isola di Sachalin sull’Oceano Pacifico. Il parallelo viaggio in auto, partito da Sansepolcro e sostenuto dall’azienda biturgense Piccini Paolo Spa, da Snam, da Landi Renzo e da altri sponsor valtiberini, vide una Toyota C-HR ibrida con un ulteriore impianto alimentato a gas naturale divenire il primo veicolo di questo tipo capace di viaggiare dall’Europa all’Oceano Pacifico.

Questa sorta di gemellaggio e amicizia tra i due viaggi e tra i membri delle spedizioni è un’ulteriore particolarità della presentazione che si terrà a Sansepolcro, che vedrà la presenza sia dell’autore del libro che di Guido Guerrini dell’equipaggio automobilistico. L’incontro si svolgerà il prossimo sabato 14 maggio alle ore 15.30 presso il Teatro alla Misericordia.

In Valtiberina il Festival del Racconto di Viaggio

L’associazione Torino-Pechino organizza dal 2009 il “Festival del Racconto di Viaggio”, nato grazie alla collaborazione con il giornalista romano Roberto Chiodi, a sua volta grande viaggiatore. Nelle tre edizioni finora svolte, gli spettatori di Sansepolcro e degli altri comuni della Valtiberina che hanno ospitato la rassegna hanno potuto ascoltare tantissime storie di viaggi avventurosi fatti con qualsiasi mezzo di locomozione, in auto, in camper, in vespa, in moto, in bicicletta, a piedi, in barca a remi, in canoa. Tra i protagonisti del festival Oliviero Beha, Alex Bellini, Claudio Sabelli Fioretti, Guido Cappelletto, Beppe Percivati, Danilo Elia, Franco Marchi, Giancarlo Puddu, Giovanni Zilioli, Beatrice e Thomas Grutter, Isabella Fedriga, Roberto Esse, Lorenzo Franchini, Alessandro Agostinelli, Tito Barbini, Antonio Cioni, Sara Bellucci, Giorgia Mattei, The Italian Wheels, l’associazione Discesa del Tevere, Roberto e Rita Chiodi, Guido Guerrini, Nicola Dini, Andrea Gnaldi ed Emanuele Calchetti.

L’edizione 2012 è in programma per i mesi di novembre e dicembre.