Pragelato punto di arrivo o di partenza per il futuro delle gare ad energie alternative in Italia?

Come in molti prevedevano Nicola Ventura vince il suo quinto titolo italiano e corona la giornata di San Valentino contribuendo a far vincere il primo tricolore anche alla moglie Monica.

L’amore nel giorno di San Valentino scalda le fredde temperature di Pragelato e permette all’automobilismo italiano di scrivere una nuova pagina di storia. L’equipaggio dell’Ecomotori Racing Team Ventura-Porta vince tutte le cinque gare valevoli per il primo campionato italiano “The Ice Challenge Green – Campionato italiano regolarità su ghiaccio”. Sempre Ventura-Porta avevano vinto anche le tre gare del 23 gennaio. Otto vittorie su otto prove dovrebbero mettere a tacere chiunque avesse ancora dei dubbi sulla superiorità dell’Ecomotori Racing Team in questa disciplina sportiva.

Occasione persa o inizio di un nuovo corso?

La risposta al quesito ruota attorno ai limiti della comunicazione istituzionale avvenuta durante il parto di questo campionato. Chi non ha partecipato alla fase organizzativa della gara o alla scrittura dei regolamenti ha saputo questa novità solamente lo scorso 20 gennaio con la pubblicazione sul sito di Aci-Sport del Regolamento Generale. Leggendolo si scopriva che erano previste sei gare per l’assegnazione del titolo. Tre gare il 23-24 gennaio e altre tre il 13-14 febbraio. In alcune comunicazioni fatte dai concorrenti nelle loro pagine social o comunque riconducibili alle squadre sportive si legge che le tre gare di gennaio, comunque vinte tutte dalla coppia Ventura-Porta, non avrebbero validità per il campionato. In ogni caso con la cinquina fatta tra sabato e domenica scorsa non sarebbe cambiato nulla in fatto di classifiche. O forse sì, se avessero partecipato ulteriori concorrenti.

In data 25 gennaio era stato posto un quesito su questo problema a presidente, segretario e commissari della Commissione mobilità sostenibile di Aci-Sport, senza ricevere alcuna risposta formale o informale. Questa mancanza di conferme ha lasciato i nostri due equipaggi, quello dei campioni d’Italia Chet Martino-Francesca Olivoni e quello del vicecampione del mondo Fia Guido Guerrini con il copilota Emaneule Calchetti, oltre agli altoatesini Kofler-Gaioni, in un’incertezza che non ha trovato nessuna risposta prima della gara dello scorso fine settimana. Un’ulteriore dimostrazione della fondatezza della questione è la partecipazione all’evento di soli cinque equipaggi e nessuna auto elettrica. Tra questi solo tre (Ventura, Di Bella e Roasio) superstiti degli oltre 20 team che hanno preso parte al campionato 2020. Il fatto che molti di quelli che si sono avvicinati a questa disciplina sportiva nell’anno precedente non abbiano neppure saputo della gara di Pragelato dovrebbe portare a farsi qualche domanda su cosa potrebbe essere migliorato. Secondo la nostra opinione i tempi ristretti tra la nascita dei regolamenti e le stesse gare, come le inutili limitazioni alla strumentazione di gara che prevedevano l’impossibilità a gareggiare con sonde o con l’utilizzo di prese OBD, hanno giocato un ruolo importante.

Nelle montagne piemontesi si è comunque vista una gara spettacolare che ha fatto esordire le energie alternative in un contesto completamente nuovo. La potenzialità per costruire un evento che possa diventare fortemente attrattivo c’è e si è visto con quello che nel tempo proprio l’organizzatore BMG Motor Events , da inizio anno anche nuovo promoter del Green Endurance, è riuscito a fare.

“The Ice Challenge Green ” è stato stravinto dalla coppia lombarda che si è lasciata dietro la coppia Maurizio Vellano-Francesco Giammarino, oltre all’esperto Vincenzo Di Bella con Roberta Giachino. Hanno completato il lotto dei partecipanti Paolo Roasio-Martina Cirio e Giovanni Deregibus con Sara Deregibus.

L’organizzazione dell’intero evento, che ha visto partecipare quasi ottanta auto suddivise in più categorie, è stata impeccabile. BMG Motor Events organizza questo tipo di competizioni da ormai molti anni ed è diventato un riferimento del settore gare su ghiaccio. I commenti di tutti coloro che hanno preso parte all’evento sono stati sostanzialmente positivi. In attesa di capire come e se si svilupperà un campionato green nel 2021, il vedere in azione un “promoter” che crede nella crescita di questo sport è un altro elemento che porta ottimismo nell’ambiente degli interessati alla disciplina sportiva.

A tal proposito nei prossimi giorni metteremo sul tavolo di commissione e promoter delle idee per una crescita e consolidamento della disciplina sportiva, pur confermando la volontà di iniziare un percorso anche in altri campionati italiani dedicati alla regolarità a media e in quelli dedicati alle energie alternative oltre confine.

Il “fenomeno” Ventura

Nicola Ventura, tra i migliori in Italia in questo tipo di specialità, è al quinto titolo tricolore vinto con tre copiloti differenti, a sottolineare che anche cambiando squadra la superiorità del pilota brianzolo su tutti gli avversari resta intatta. Il titolo conquistato nel 2015 arriva alla fine di una controversa stagione nella quale delle lacune regolamentari costrinsero i partecipanti al campionato a qualche strascico extra gara. La Federazione decise di assegnare un titolo ex-aequo a Nicola Ventura e Massimo Liverani, quest’ultimo in precedenza pilota dell’Ecomotori Racing Team.

Nell’anno successivo, il 2016, Ventura vince il titolo italiano e quello Fia nella categoria dedicata alle auto elettriche. Nel 2017 non viene assegnato il campionato, quando Ventura era comunque in testa alle classifiche nazionali.

La vera e propria esplosione del fenomeno Ventura è avvenuta nel 2018 con la nascita del Green Endurance. Da quella stagione ha vinto tutte le gare disputate (sedici su sedici) e naturalmente tutti i campionati nazionali. Solo nel 2020 ha mancato il tricolore per aver partecipato a solo due (comunque vinte) delle quattro gare in programma a causa di una scelta di prudenza dovuta alla fase di crescita della pandemia di Covid-19. C’è da dire che i titoli vinti nel 2018, 2019 e 2021 e tutte le vittorie conseguite da quando esiste il “Green Endurance” acquisiscono un forte valore per il fatto che sono avvenute in quattro annate diverse in cui sono stati applicati quattro regolamenti differenti. Oltre a saper interpretare nel migliore dei modi la disciplina sportiva, l’aspetto più interessante del team brianzolo è il riuscire a comprendere e mettere a frutto ogni piccola modifica regolamentare prima di ogni altro avversario.