Un 2023 da ricordare: il mondiale green sfiorato e la realizzazione del giro d’Europa con il biometano

Sul traguardo di Fiera di Primiero nell’ultima gara della FIA EcoRally Cup 2023 (foto EcoDolomites GT)

Il secondo posto nella Bridgestone FIA Ecorally Cup 2023

Un’annata straordinaria caratterizzata dall’aver sfiorato più volte storici risultati, come il secondo posto nel campionato mondiale distaccati di un solo punto dal vincitore e il secondo gradino del podio al Rally di Monte Carlo, che da solo vale quanto un mondiale. Tutto questo accompagnato dalle vittorie in Svezia e sulle Dolomiti, oltre ad essere andati a punti in tutte le gare della stagione senza mai uscire dai migliori cinque della classifica. La metà dei punti che hanno permesso a Kia di trionfare nella classifica costruttori sono arrivati dal team italiano.

L’eccellente stagione sportiva ha ulteriormente consacrato il lavoro della coppia composta da Guido Guerrini e Artur Prusak, supportati dal team altoatesino Autotest Motorsport con un veicolo messo a disposizione da K-Motor Alto Adige. Fondamentale il contribuito economico delle aziende valtiberine che hanno reso possibile il prosieguo della stagione. Gli otto viaggi che ci hanno condotto alle sedi delle gare sparse in tutto il continente europeo hanno permesso di fare degli interessanti test drive sui veicoli elettrici messi a nostra disposizione, oltre a renderci privilegiati osservatori dello sviluppo delle infrastrutture di ricarica lungo le strade del nostro continente.

L’Europa unita dal biometano

Un altro importante obiettivo fortemente voluto e raggiunto dall’Associazione è stato quello di completare il Bio CNG European Tour iniziato nell’estate 2022 con il viaggio dalla Toscana a Capo Nord utilizzando biometano. Nel 2023 abbiamo attraversato l’Europa altre tre volte raggiungendo, sempre partendo dalla Toscana, tre punti estremi del nostro continente: toccando Portogallo, Estonia e Turchia abbiamo completato un vero e proprio giro d’Europa lungo oltre 25.000 chilometri, per il 70% dei quali usando biometano, per il 24% metano da fonte fossile e per il 6% con carburanti tradizionali. I quattro itinerari sono serviti a testimoniare in forma diretta come sia presente il biometano lungo le strade europee e come esistano già le infrastrutture per una ulteriore espansione senza bisogno di fare grandi investimenti. In un momento economico difficile come quello che stiamo vivendo siamo riusciti a dimostrare come con un’automobile di media cilindrata sia possibile viaggiare spendendo circa 4 centesimi di euro a chilometro, costo non eguagliabile da nessun altro carburante in circolazione, elettrico incluso. La scommessa da noi vinta ha voluto anche mandare un messaggio alle istituzioni europee per fare in modo che il biometano abbia sempre una maggiore centralità nelle politiche comunitarie, ribadendo la sua importanza in percorsi di economia circolare e di maggiore autonomia energetica dei Paesi europei.

Il Bio Cng European Tour è stato possibile grazie alla collaborazione di importanti realtà come Snam4Mobility, Piccini Paolo Spa e Ngv-Italy, oltre ai patrocini di tutte le principali realtà italiane del mondo del metano e biometano.

Progetti 2024 tra campionato, viaggi e Rally Dakar

Il 2024 sarà il sedicesimo anno di attività dell’Associazione Culturale Torino-Pechino. Oltre l’obiettivo di legare sempre di più il nostro operato al territorio dove siamo nati e da dove sono arrivate le risorse fondamentali per iniziare i nostri progetti, sarà necessario dare uno sguardo anche verso scenari nazionali e internazionali, considerato l’aumento dei costi soprattutto per il campionato automobilistico dove abbiamo raccolto in passato importanti risultati.

Dopo aver mancato per un solo punto la Bridgestone FIA Ecorally Cup 2023 e per appena tre punti quella 2022, c’è la volontà di ritentare la scalata verso il trofeo che la Federazione Internazionale dell’Automobile assegna al campionato per veicoli ecologici che tiene conto di risultati sportivi ed efficienza energetica. L’edizione 2024 prenderà il via nell’ultima settimana di gennaio e dovremo tentare di essere pronti già da ora con una proposta di progetto sportivo economicamente più impegnativa del passato, tenuto conto dell’aumento delle gare nella prossima stagione. Fondamentale la ricerca di uno sponsor di livello nazionale o internazionale e la richiesta del supporto di Aci-Sport, considerato che i team avversari usufruiscono del sostegno diretto o indiretto delle proprie federazioni.

Tra gli obiettivi da sempre perseguiti dalla Associazione Torino-Pechino ci sono quelli di realizzare viaggi ecologici, di promuovere tutti i tipi di mobilità “green” e di raccontare i Paesi dove questi tipi di mobilità hanno un forte sviluppo. Le problematiche del prezzo del gas naturale sono un fenomeno tipicamente europeo anche figlio del cambio di approvvigionamento successivo alla crisi geopolitica in atto. Al contrario in nazioni come l’India il fenomeno metano sta letteralmente esplodendo con migliaia di nuove stazioni di rifornimento aperte negli ultimi anni. Analogo scenario, seppure con numeri minori, riguarda il Sudamerica e alcuni paesi dell’Africa. Verso India, America meridionale e Africa si sta muovendo l’interesse dei prossimi viaggi dell’Associazione Torino-Pechino.

Il 2024 sarà anche un’annata dove dovremo lavorare alla preparazione di una gara storica e durissima che con grandi probabilità ci vedrà ai nastri di partenza. Grazie al lavoro di un gruppo di imprenditori trentini e altoatesini si potrà realizzare il sogno di partecipare alla Dakar 2025 che si svolgerà nel deserto saudita.

Si è concluso a Bologna il Bio CNG European Tour

Il Bio CNG European Tour a Cabo da Roca, in Portogallo

Si è concluso oggi presso CH4, all’interno di Bologna Fiere Water & Energy, Il Bio CNG European Tour 2023, nuova scommessa dedicata alla mobilità ecologica dell’Associazione Culturale Torino-Pechino con l’indispensabile supporto di Piccini Paolo Spa e Ngv-Italy. L’iniziativa ha avuto inoltre il patrocinio di Consorzio Italiano Biogas, Assogasmetano, Ngv-International Academy, Bologna Fiere Water & Energy, Metanoauto.com e Festival Ecofuturo.

L’obiettivo era quello di verificare la fattibilità di tre viaggi utilizzando prevalentemente biometano lungo tre diversi itinerari verso i confini del continente europeo: dall’Italia a Portogallo, dall’Italia all’Estonia e dall’Italia alla Turchia, tre percorsi che si vanno ad aggiungere a quello raccontato nel 2022 quando un primo progetto raggiunse Capo Nord partendo da Milano, dimostrando la realizzabilità di un viaggio percorso per l’87% usando solo biometano.

Complessivamente i quattro viaggi hanno avuto una lunghezza di oltre 25.000 chilometri e sono stati utili per verificare come nell’intero itinerario, che ha toccato ventisei nazioni europee, esistano infrastrutture per rifornirsi di gas naturale e quindi anche la potenzialità di rifornirsi di biometano. Quest’ultimo ha permesso di percorrere ben 17.630 chilometri, pari al 69,5% delle strade seguite nei quattro viaggi. Il metano da fonte fossile è stato protagonista di ulteriori 6.105 chilometri (24.1%), mentre la benzina è stata necessaria in appena 1.614 chilometri (6.4%), prevalentemente in aree fortemente isolate del nord Europa.

Come nel 2022, la scelta del veicolo utilizzato è ricaduta su un’automobile di serie, una Seat Leon 1.5 TGI con impianto a metano e con una capacità di bombole di 17,7 chilogrammi. Un’auto alla portata di tutti e con un’autonomia che può arrivare anche a cinquecento chilometri in caso di guida attenta. Lontani dallo scenario dei prezzi di rifornimento del 2022, il costo medio a chilometro del viaggio è stato di circa 4 eurocent, dimostrando ancora una volta come i costi del gas naturale siano quelli più convenienti tra i carburanti in circolazione. I rifornimenti più costosi del viaggio sono stati quelli effettuati in Portogallo e Polonia, che hanno superato i 2,5 euro per chilogrammo. Quelli più convenienti in Serbia, Bulgaria, Grecia e Spagna, quasi sempre attorno ad un euro per chilogrammo.

La lunga avventura è stata utile anche per osservare il ruolo delle aziende italiane nello sviluppo e nella distribuzione del biometano in Europa. In più di un’occasione, grazie a piccoli eventi organizzati dai nostri principali sponsor, abbiamo potuto confermare come il “made in Italy” e la lunga esperienza nel settore del gas naturale abbiano un ruolo fondamentale per la crescita di simili esperienze in altri paesi. L’auspicio è anche quello che il biometano assuma un ruolo sempre più centrale nelle politiche europee e che la sua crescita possa essere sostenuta sempre di più ribadendo la sua centralità in percorsi di economia circolare o di maggiore autonomia energetica dei singoli paesi.

Bio Cng European Tour 2023, ai confini dell’Europa con il biometano

Ha preso il via venerdì 15 settembre la seconda edizione del Bio Cng European Tour organizzato dall’Associazione Torino-Pechino con la preziosa collaborazione di Piccini Paolo Spa e NGV-Italy.

La partenza della prima tappa è avvenuta dalla stazione mobile di rifornimento di biometano ubicata nel piazzale dell’azienda Piccini Paolo Spa a Sansepolcro in Toscana. L’avventura gode del patrocinio di Consorzio Italiano Biogas, Assogasmetano, Festival Ecofuturo, Bologna Fiere Water & Energy, NGV-International Academy e World Gas Mobility Council.

Tra i nuovi partner tecnici dell’Associazione Torino-Pechino c’è anche Metanoauto.com, decisiva nel supportare i tre viaggi grazie alla propria applicazione “aMetanoauto” con la quale l’equipaggio sceglierà di volta in volta dove effettuare i rifornimenti di gas naturale tra i quasi cinquemila distributori presenti nel continente europeo. 

La conclusione del viaggio è prevista l’11 ottobre in occasione di Bologna Fiere Water & Energy e CH4 presso la Fiera di Bologna, dopo un’avventura lunga oltre 12.000 chilometri divisa in tre settori che vedranno ogni volta il ritorno in Italia. Già partito il viaggio che porterà la Seat Leon di Piccini Paolo fino a Cabo da Roca, in Portogallo, punto più occidentale del continente europeo. Il passo successivo sarà quello di raggiungere i Paesi baltici fino a Narva, l’ultima città prima del confine russo. Infine il tour europeo varcherà il confine continentale in Turchia attraverso lo stretto del Bosforo per poi tornare verso l’Italia scoprendo anche i progressi dei paesi balcanici nel mondo di metano e biometano.

Considerando anche il viaggio del 2022 fino a Capo Nord attraverso Paesi scandinavi ed Europa centrale, la missione del Bio Cng European Tour avrà visitato quasi tutti gli Stati europei e potrà testimoniare a che punto sia la diffusione del biometano nel vecchio continente e dove siano le maggiori opportunità di espandere l’utilizzo di questo gas pulito, figlio di un’economia davvero circolare poiché prodotto da biomasse, rifiuti, scarti alimentari e deiezioni animali. Il biometano probabilmente non potrà sostituire fin da subito tutto il gas proveniente dai giacimenti, ma potrà ridurre la dipendenza di molti paesi dalle importazioni e dai capricci del mercato.

Il Bio Cng Tour permetterà di tracciare un importante bilancio delle infrastrutture già esistenti legate al mondo del gas naturale e degli obiettivi da raggiungere, anche con l’importante strumento dei metanodotti virtuali che possono arrivare in qualunque angolo d’Europa, anche quelli più lontani dai metanodotti.

Appuntamento dunque a Bologna tra l’11 e il 13 ottobre per poter ascoltare di persona l’esito di questa avventura ecologica e per valutare la convenienza, anche dal punto di vista economico, di questo carburante pulito.

Bio Cng European Tour 2023, da Lisbona ad Istanbul a biometano con l’Italia protagonista

La partenza dell'edizione 2022 da Milano

Saranno svelati a breve tutti i dettagli del Bio Cng European Tour 2023, anche se dalla presentazione del logo della nuova avventura e dalle prime dichiarazioni del presidente dell’Associazione Culturale Torino-Pechino Guido Guerrini è possibile capire dove punterà la bussola del nuovo viaggio.

Nel 2022 il Bio Cng European Tour si prefisse l’obiettivo di dimostrare come fosse possibile, partendo dall’Italia, raggiungere il Circolo polare artico utilizzando solo biometano. Dopo aver raccontato come l’asse nord-sud del vecchio continente sia percorribile già oggi usando solo biometano, è ora il turno di raccontare come sia possibile attraversare l’Europa anche da ovest ad est con almeno due diversi itinerari. Il viaggio partirà dall’Italia e raggiungerà Cabo da Roca nei pressi di Lisbona, il punto più ad ovest del continente europeo. Da lì, rigorosamente percorrendo una strada diversa rispetto a quella dell’andata, la spedizione tornerà in Italia per poi ripartire verso Istanbul.

Anche in questo caso due diversi itinerari per raggiungere la porta dell’Asia e tornare di nuovo al punto di partenza. Quasi diecimila chilometri e non meno di undici nazioni per raccontare come sia possibile attraversare due volte l’Europa usando solo il biogas ottenuto dalla trasformazione di rifiuti, scarti alimentari e deiezioni animali.

Il biometano – del tutto simile al metano di origine fossile che l’Italia importa principalmente dall’estero – è un’energia prodotta a chilometro zero e permette al Paese di essere meno dipendente dai capricci del mercato e di rendersi in parte autosufficiente.

L’avventura inizierà a metà settembre per concludersi a Bologna nella cornice di BFWE (Bologna Fiere Water&Energy) durante la seconda settimana di ottobre. I compagni di viaggio istituzionali e privati del Bio Cng European Tour saranno resi noti nelle prossime settimane assieme alla data e al luogo di partenza, oltre all’itinerario e alle tappe intermedie di un’avventura destinata ad entrare nella storia dei viaggi ecologici.

Concluso il Bio Cng European Tour: tutti i numeri di una scommessa vinta

Presso un sito di produzione di biometano in Svezia

Alla fine i chilometri complessivi sono stati diecimila, con nove nazioni europee visitate e quattordici confini attraversati. 8.716 chilometri sono stati percorsi usando biometano, mentre i restanti 1.284 con carburanti tradizionali. Se il viaggio si fosse limitato al raggiungimento del Circolo Polare Artico, e quindi senza l’escursione a Capo Nord, la percentuale di chilometri coperti usando solo biometano sarebbe stata del 100%. La voglia di andare il più lontano possibile usando una normale automobile ha di fatto posto le premesse per una ulteriore scommessa successiva: poter confrontare il viaggio appena compiuto con uno futuro, magari quando apriranno nuovi distributori o ci saranno auto di serie con maggiore autonomia che potranno permettere di migliorare il risultato ottenuto.

Il Bio Cng European Tour non solo ha regalato emozioni, ma soprattutto è stato utile per una verifica sul campo delle infrastrutture legate al biometano attraverso il continente europeo. Sulla direttrice nord-sud ed in particolare in qualsiasi viaggio attraverso il centro e nord Europa c’è da essere soddisfatti poiché la possibilità di imbattersi anche per caso in stazioni di biometano è piuttosto alta. L’Italia ha grossi margini di crescita e dovrà prendere spunto anche dalle esperienze maturate all’estero da chi ha scommesso su questo biocarburante molto prima che le recenti problematiche internazionali lo portassero ulteriormente al centro dell’attenzione.

Perché il biometano conviene

Analizzando gli aspetti economici del Bio Cng European Tour emergono dati interessanti che dimostrano come, nonostante il forte aumento dei prezzi, il gas naturale continui ad essere molto più conveniente della benzina. È importante ricordare che l’auto usata per il lungo drive test era una Seat Leon 1.5 TGI con impianto a metano di serie e una capacità di bombole pari a circa 17,7. Lo stile di guida è stato realistico, ovvero non troppo concentrato sui consumi ma senza mai superare i limiti di velocità.

Complessivamente, nella parte di viaggio effettuata usando il biometano, sono stati consumati 290,62 kg di gas naturale per un costo complessivo di 573,58 euro, pari a circa 6,5 centesimi di euro a chilometro. Il costo medio di un kg di biometano durante il viaggio è stato di 1,97 euro, con il prezzo più basso pagato in tre diverse occasioni in Germania (0,99) e quello più alto in Danimarca (3,5).

Abbiamo rifornito di benzina in tre differenti nazioni: in Italia alla partenza, Norvegia e Finlandia durante il viaggio. Il prezzo medio dei nostri “pieni” di benzina è stato 2,07 euro/litro. Complessivamente abbiamo consumato 74,72 litri di carburante con un consumo medio di 17,2 chilometri con un litro. Il prezzo a chilometro è stato di circa 12 centesimi di euro, praticamente doppio rispetto a quello del biogas.

Problematiche emerse e virtuosismi da seguire

Il problema oggi più sentito è quella legato al prezzo. È impressionante osservare la differenza tra le nazioni attraversate, in particolar modo i punti di rifornimento tedeschi, dove si trovano con facilità prezzi attorno all’euro al chilogrammo, rispetto alle altre nazioni, Austria esclusa, dove mediamente il prezzo del biometano è doppio se non triplo. Interessante la differenziazione del prezzo in Finlandia, dove il biometano costa un terzo in meno rispetto allo stesso gas di provenienza fossile. In Scandinavia e in gran parte della Germania è quasi impossibile trovare punti di rifornimento con il metano fossile essendo quasi tutti bio, al contrario che in Italia. Altro punto dolente è quello dell’orario e modalità di rifornimento: all’estero ci insegnano che usare la politica del self-service, all’interno di aree di servizio presidiate o in presenza di una colonnina di pagamento con istruzioni, è la normalità. Si può fare rifornimento giorno o notte, festivi, superfestivi o feriali senza alcun problema. Non è un caso che abbiamo scelto come ultimo punto di rifornimento in Italia la stazione di “Io vado a metano” di Verona sud, completamente automatizzata e nella quale si può rifornire sempre.

L’accoglienza del viaggio e i progetti futuri

Ovunque siamo andati abbiamo ricevuto inviti a visitare luoghi di produzione e distribuzione del biometano o abbiamo fatto semplici incontri con appassionati del mondo del gas naturale. Quello che ci ha colpito è stata la rivoluzione della mentalità nelle persone incontrate e nei cittadini delle aree dove abbiamo fatto visite approfondite. Ancora prima dell’aspetto economico o della problematica dell’approvvigionamento del gas naturale di provenienza russa, africana o norvegese, i nostri interlocutori erano sensibili a come ogni parte di un rifiuto debba essere recuperata e trasformata in fonte di energia. Principi culturali maturati nel tempo e non frutto di politiche improvvisate. Ci ha colpito che in Paesi come quelli scandinavi, tra i più evoluti in tema di mobilità elettrica, il biometano non sia affatto snobbato ma giustamente valorizzato come ulteriore fonte di energia disponibile a chilometro quasi zero. Non ci ha mai stupito trovare spesso stazioni di ricarica elettrica convivere con punti di rifornimento di biometano, e il fatto che il gas naturale in alcune occasioni fosse la fonte di produzione ecologica dell’energia usata per le ricariche delle auto.

Il Bio Cng European Tour ha voluto anche cercare di raccontare il mondo del biometano con un pizzico di ironia, aspetto che ha permesso a molte persone di avvicinarsi a una realtà della quale fino a prima del nostro viaggio conoscevano ben poco. I protagonisti della spedizione, assieme ai principali sostenitori come Piccini Paolo Spa, Snam4Mobility e Ngv-Italy, organizzeranno un incontro pubblico nel mese di settembre per approfondire tematiche e dinamiche incontrate sulle strade dell’avventura appena conclusa. 

Il Bio Cng European Tour è arrivato a Capo Nord

L'equipaggio ospitato da Babbo Natale a Rovaniemi

È dunque possibile arrivare a Capo Nord con il biometano? Nell’estate 2022, epoca del viaggio sostenuto da Piccini Paolo Spa, Snam4Mobility e Nvg-Italy, la risposta è quasi sì, dato che l’auto prescelta è riuscita a percorrere il 93% del viaggio usando solo energia pulita. Ancora eccessivi gli 841 chilometri di distanza tra l’ultima stazione di rifornimento svedese, a Boden, e la strada più a nord del continente europeo. Salendo dalla Finlandia la situazione non sarebbe migliore, visto che da Oulu a Capo Nord la parte senza biometano è di oltre 900 chilometri. È invece possibile da entrambe le strade, ed è questa vera notizia e missione del viaggio, raggiungere il Circolo Polare Artico e poi rifornire di nuovo per proseguire. I più attenti a questo tema diranno che Guido Guerrini e Fabio Cofferati potevano scegliere un’auto con autonomia maggiore, ma i due viaggiatori e i loro sponsor avevano precedentemente chiarito la volontà di voler fare il viaggio usando un’automobile normale come quelle a disposizione di qualsiasi famiglia italiana. Troppo semplice, e allo stesso tempo poco pratico, allestire un veicolo con un’autonomia tripla rispetto al normale.

I numeri del viaggio

Sono 4.620 i chilometri percorsi dalla Toscana a Capo Nord, dei quali 4.267 usando solo biometano e 353, gli ultimi prima dell’arrivo, con carburanti tradizionali. Il percorso non è stato quello più breve che collega l’Italia alla Lapponia ma ha dovuto tenere conto di numerose deviazioni per poter effettuare rifornimenti all’incirca ogni 350-400 chilometri. A questo va aggiunta la scelta fatta durante il viaggio di non usare traghetti, almeno all’andata, in modo da raggiungere Capo Nord, cosa da qualche anno finalmente possibile, grazie ai ponti tra le isole danesi, quello tra Copenaghen e Malmo e il tunnel sottomarino poco prima dell’isola di Mageroya.

I “pieni” di biogas sono stati dodici con un prezzo medio di 2,20 euro. Il rifornimento più economico è avvenuto in Germania (0,99 al kg), quello più costoso in Danimarca (3,50). Con il nostro stile di guida, rispettoso dei limiti di velocità ma sempre con andatura sostenuta, abbiamo percorso mediamente 30,6 chilometri con un chilogrammo di metano. Interessante osservare come i paesi scandinavi abbiano sviluppato un’importante cultura della mobilità ecologica. Lungo le strade percorse dall’equipaggio italiano ci sono stati incontri con tante auto elettriche, ma allo stesso tempo con tante auto e camion alimentate a gas naturale o metano liquido.

La rotta verso sud

Il viaggio di ritorno avrà alcuni aspetti similari a quello di andata a partire dal fatto che le stazioni di biometano dovranno essere cercate una ad una. Stavolta sarà la prima parte del viaggio a necessitare di carburanti tradizionali mentre la spedizione tornerà ad utilizzare biometano molti chilometri dopo Capo Nord. Da Oulu, in Finlandia poco al di sotto del circolo polare e affacciata sul Golfo di Botnia, riprenderà la marcia attraverso la terra finnica per poi trasferirsi in Svezia via mare e continuare in Danimarca, Germania, Austria e Italia. Il viaggio sarà più lento e con la volontà di incrementare il chilometraggio avvicinandosi al tetto di 10.000 chilometri per valutare poi la reale percentuale della parte effettuata a biometano.

Al Circolo Polare Artico con il biometano

Il veicolo in allestimento per il Bio Cng European Tour

Tempi duri per il mondo del gas naturale sia grazie alla crisi internazionale in corso che per le turbolenze di mercato iniziate già nello scorso autunno. In questa fase storica molti paesi, tra cui l’Italia, hanno portato ancora più al centro dell’attenzione la produzione del biometano, il gas prodotto dalla trasformazione di rifiuti, scarti alimentari e deiezioni animali e che ha tutte le carte in regola per giocare un ruolo da protagonista nel mercato del gas naturale.

La scommessa di Guerrini, supportata dall’azienda toscana Piccini Paolo Spa, da Snam4Mobility e da Ngv-Italy, è proprio riuscire a dimostrare cosa si può fare già oggi utilizzando il biometano presente nelle stazioni di rifornimento italiane ed europee. La risposta a questa domanda è che si può raggiungere il Circolo Polare Artico – esattamente la città finlandese di Rovaniemi dove si trova il Villaggio di Babbo Natale – utilizzando solo gas non di origine fossile. Del resto proprio quelli del Nord Europa e la Germania sono i paesi più virtuosi nella produzione di biometano, seguiti dall’Italia, che su questo tema da molti anni non sta solo a guardare. L’itinerario sarà di circa diecimila chilometri e toccherà nove differenti paesi europei.

Un’avventura meno impegnativa sul fronte chilometrico rispetto a quelle a cui Guerrini e compagni di viaggio ci hanno abituato in passato, ma avvincente e per niente facile dovendo effettuare una vera e propria caccia al tesoro alla ricerca dell’energia pulita. Un viaggio che si pone anche l’obiettivo di comparare il prezzo del biometano con quello di benzina e gasolio, per dimostrare che nonostante gli importanti aumenti degli ultimi nove mesi, il gas naturale resta il carburante più economico e naturalmente più ecologico.

Guerrini sarà accompagnato per gran parte del viaggio dal vespista-scrittore Fabio Cofferati conosciuto lo scorso anno durante due differenti traversate della Siberia per raggiungere il Giappone in occasione dei Giochi Olimpici. L’incontro è raccontato nel fortunato libro “Ancora in Vespa da Milano a Tokyo”. Cofferati salirà a bordo della Seat Leon a biometano scelta per il viaggio per rivivere un’avventura in terra scandinava che lo vide già protagonista su due ruote nel 2016.

Il viaggio inizierà con una pre-partenza in Toscana mercoledì 20 luglio, mentre la partenza ufficiale si svolgerà il 21 mattina dalla sede della Regione Lombardia alla presenza delle figure più importanti legate al mondo del gas naturale. Alla stazione di rifornimento di biometano a Madignano (Cr) di proprietà di Snam4Mobility verrà effettuato il primo pieno di questa avventura.

Il “Bio Cng European Tour”, oltre che il supporto di importanti realtà nazionali, vanta il patrocinio di Regione Lombardia, World Gas Mobilty Council, Ngv International Academy, Consorzio Italiano Biogas, Assogasmetano, BolognaFiere Water&Energy e Festival Eco Futuro.

Parte il Bio Cng European Tour

La mappa del percorso (base Google Maps)

L’associazione culturale Torino-Pechino ha il piacere di annunciare che nei prossimi giorni prenderà il via una nuova scommessa, il Bio Cng European Tour. Dopo aver attraversato l’Eurasia con veicoli alimentati a gpl, metano, dual fuel diesel-metano ed infine lo scorso anno con l’innovativo sistema ibrido-metano, tenteremo un viaggio a base di solo biometano.

Il gas prodotto dalla trasformazione di rifiuti, scarti alimentari e deiezioni animali ci permetterà di viaggiare verso la penisola scandinava dopo aver attraversato l’Italia e l’Europa centrale. Molti potrebbero pensare che ci apprestiamo a vivere un’avventura molto meno impegnativa di quelle precedenti tra Siberia, Pamir o Deserto del Gobi. Se calcoliamo i chilometri questo è vero, ma se osserviamo le difficoltà che incontreremo la scommessa sarà comunque interessante.

Dove si può arrivare oggi con il solo biometano rinunciando a carburanti tradizionali e allo stesso gas naturale di provenienza fossile? L’affascinante risposta è: fino al Circolo Polare Artico, per l’esattezza fino al Villaggio di Babbo Natale nella città di Rovaniemi in Finlandia. Circa duecento chilometri a sud del Circolo Polare si trovano ben due punti di rifornimento, uno in Svezia e l’altro in Finlandia, paesi che hanno scelto di puntare sul biometano. Con questa certezza cercheremo di organizzare altri rifornimenti per non consumare neppure una goccia di benzina che, in caso di emergenza, il serbatoio della Seat Leon messa a disposizione da Piccini Paolo Spa, potrà comunque garantire.

Alla guida del veicolo ci sarà un equipaggio in parte inedito e per alcuni aspetti sorprendente. Ad accompagnare lo storico animatore delle varie spedizioni verso l’Asia Guido Guerrini sarà nientepopodimeno che il vespista-scrittore Fabio Cofferati! Ebbene sì, la casuale conoscenza reciproca avvenuta lungo le strade della Siberia lo scorso anno, magistralmente raccontata dallo stesso Fabio nel fortunato libro “Ancora in vespa da Milano a Tokyo” ha prodotto questo curioso risultato!

Cofferati è stato scelto non tanto per le sue indiscutibili capacità di raccontare viaggi, ma principalmente per la sua costante produzione di biometano con la quale forse potremo anche superare il Circolo Polare e porci nuovi obiettivi.

Nei prossimi giorni ufficializzeremo le partenze italiane che si svolgeranno a Sansepolcro, Milano e in alcuni distributori di biometano in Italia. Il viaggio è stato possibile grazie a importanti collaborazioni del mondo del gas naturale e con aziende della valtiberina toscana, oltre a contare su importanti patrocini sempre provenienti dal mondo della mobilità a metano e biometano come Ngv-Italy, World Gas Mobilty Council, Consorzio Italiano Biogas, Assogasmetano e Festival Eco Futuro.

Francesca Olivoni e Chet Martino in Valtellina si giocano il Campionato italiano

 

Tornano in gara anche Guido Guerrini ed Emanuele Calchetti per supportare i compagni di squadra

L’impresa non è impossibile, pertanto la matematica e le vicende di gara potrebbero riservare qualche bella sorpresa. La vicecampionessa italiana Francesca Olivoni, in coppia con Cesare “Chet” Martino, terzo nel 2019, a bordo della Seat Leon a biometano di Piccini Paolo Spa e Scuderia Etruria Racing, si giocheranno nel fine settimana il Campionato italiano energie alternative. Ad aiutarli anche la Volkswagen Golf, sempre a biometano, dello stesso team. A bordo della seconda auto ci saranno Guido Guerrini ed Emanuele Calchetti, che compongono uno tra i più esperti equipaggi in gara e che proprio a Sondrio faranno il loro debutto stagionale nel campionato nazionale. Altrettanto legati all’associazione Torino-Pechino gli altoatesini Walter “Fuzzy” Kofler e Franco Gaioni, campioni del mondo FIA 2019 e pure loro in lotta per il titolo nazionale dedicato alle energie alternative.

C’è grande interesse attorno alla gara valtellinese sia per l’ampio numero di iscritti che per provare nuovamente a misurarsi con le nuove regole che hanno caratterizzato i risultati sportivi della gara di Merate. “Siamo qui per giocarci il titolo nazionale o per lo meno il podio, e per vedere se i risultati di due settimane fa sono stati solo il frutto di un episodio curioso che abbiamo cercato di studiare e capire a fondo”, racconta la pievana Francesca Olivoni, che aggiunge: “Cercheremo di ripeterci e perché no… lasciarci alle spalle anche qualcuno di quelli bravi!”

“Non eravamo presenti a Merate e siamo davvero interessati ad osservare la gara di Sondrio per capire come le nuove regole incidano sui risultati del rally”, sottolinea Guido Guerrini, che spiega che “il nostro impegno sarà finalizzato a sostenere i nostri compagni di squadra, quindi lotteremo per la vittoria delle due gare valtellinesi solo se le cose si metteranno bene per loro”.

Nella foto: Chet Martino e Francesca Olivoni

Nel caos di Merate un secondo posto che vale oro!

Martino-Olivoni due volte sul podio con la Seat Leon a biometano di Piccini Paolo spa e Scuderia Etruria Racing. Esordio e primo podio anche per i campioni del mondo Kofler-Gaioni sull’innovativa Toyota ibrido-metano di Snam4Mobility.

C’è soddisfazione tra i ragazzi dell’Associazione Torino-Pechino dopo la doppia gara di Merate, evento che ha aperto il Campionato Italiano dedicato ai veicoli ad energia alternativa. Chet Martino e Francesca Olivoni hanno confermato il proprio valore riuscendo in entrambe le gare ad arrivare secondi mettendo alle loro spalle tutti gli avversari tranne uno.

Insuperabile, imbattibile e perfetto in gara (vinte le ultime 8 gare su 8 del “Green Endurance”) il due volte padrone di casa Nicola Ventura navigato da Monica Porta. Due volte padrone di casa per questioni geografiche, dato che l’alfiere dell’Ecomotori Racing Team vive proprio in Brianza, e per questioni organizzative, visto che la società di cui Ventura è amministratore collabora con Aci-Sport nell’organizzazione degli eventi di questo campionato.

Bello e agonistico il percorso in località della Lombardia poco note al turismo e che la gara di Merate ha contribuito a far scoprire. È piaciuto di meno il road book che ha creato più di un problema ai partecipanti della gara. L’innovativa idea, frutto di una variazione estiva del regolamento, di comunicare un’ora prima dell’inizio della gara sia le coordinate di partenza e arrivo che la lunghezza e i cambi di media delle prove speciali, assieme ad un road book interamente approssimato alle centinaia di metri, ha messo in difficoltà quasi tutti coloro che hanno esperienza in questo tipo di gara. Quasi tutti tranne il vincitore delle due giornate, che ha saputo interpretare al meglio le novità regolamentari.

Difficile per i non addetti ai lavori comprendere a fondo la portata di queste importanti innovazioni, uniche in questo tipo di disciplina, dato che nelle altre gare Fia o limitatamente a quelle Aci-Sport disputate fino ad oggi non si era mai visto nulla di simile. La mancanza di punti di riferimento nelle prove speciali e la volontà di indicare solo le centinaia di metri sono una scelta in forte controtendenza rispetto ai road book delle migliori gare, che oggi sono caratterizzati da numerosi riferimenti definiti neppure al decametro, ma al metro. Monte Carlo, a cui fonti ufficiose hanno paragonato questo road book, segnala le centinaia di metri solo nelle prove speciali, delle quali però è indicato il preciso punto di partenza e quello approssimativo di arrivo. Questi dati del Monte Carlo sono a disposizione circa due mesi prima della gara.

Alla luce di questo il risultato di Chet e Francesca assume contorni epici e soprattutto li lascia in corsa per il titolo nazionale almeno dal punto di vista matematico.

Più difficile, invece, la gara per Fuzzy Kofler e Franco Gaioni, con un terzo posto nella prima giornata e un quinto posto nella seconda. Anche per i quattro volte campioni del mondo e con una decennale esperienza internazionale non solo in gare di regolarità, ambientarsi in questa nuova modalità non è stato semplice. I due iridati erano a bordo della Toyota C-HR ibrida-biometano di Snam4Mobility, una delle presenze automobilistiche più innovative del panorama mondiale, che per la prima volta ha debuttato in una competizione sportiva.

Nella foto: Gaioni, Kofler, Martino e Olivoni con la Toyota C-HR di Snam4Mobility e la Seat Leon a biometano di Piccini Paolo Spa-Etruria Racing.