Giorno 35 – Siberia chiama EcoFuturo

20 luglio 2018, Erofej Pavlovich-Belogorsk (675 km) – Tot. 13.045

La notte trascorre tranquilla e complice la nostra enorme stanchezza non sentiamo l’infinito traffico ferroviario della vicina stazione. Neppure il continuo vociare dell’altoparlante disturba il nostro sonno. Erofej Pavlovich di giorno è attorniata da una nuvola di polvere sollevata dalle auto che percorrono le strade bianche. I piccoli negozi pullulano di gente e tutto sommato c’è una discreta vitalità visto che questo è l’unico centro abitato con la presenza di molti servizi nel raggio di centinaia di chilometri. La strada che ci riporta alla P-297 è piena di buche, ma in compenso il ritorno nella via principale ci conferma ancora una volta la buona qualità di questa arteria vitale per il traffico da una parte all’altra della Russia. Se pensavamo che con Erofej Pavlovic saremmo tornati alla normalità ci sbagliavamo di grosso. Dobbiamo percorrere 150 chilometri per trovare un altro centro abitato con un distributore di benzina e gasolio. La fortuna non ci assiste e arriviamo durante la chiusura tecnica per il rifornimento dello stesso distributore dal camion che trasporta il carburante. Non possiamo andare alla stazione di servizio successiva perché metteremmo a rischio la nostra autonomia. Ancora un volta capiamo di aver sbagliato nel consumare tutto il metano che avrebbe potuto raddoppiare la nostra percorrenza chilometrica. Dopo mezz’ora, comunque, possiamo ripartire con il serbatoio pieno.

Il paesaggio continua a regalarci scenari simili alle valli del nostro Appennino con l’alternarsi di alture e pianure. Numerosi i laghi e i fiumi che incontriamo. Dopo altri 150 chilometri dal rifornimento di gasolio troviamo un’altra oasi di vita dove c’è il kafè “777”, un piccolo albergo, un’officina per camion e addirittura una piscina. La cosa più sorprendente sono i bagni pulitissimi in muratura a 10 rubli per ogni utilizzo. Pranzano con noi anche gli autisti di un camion che sorpassiamo da almeno due settimane lungo il nostro itinerario, oltre ad un’auto con roulotte che osserviamo da alcuni giorni. Simpatica la scena di un gigantesco camion che trasporta da chissà quale villaggio alcune mamme con bambini diretti alla piscina. Ci abituiamo agli ormai consueti verdi e piatti scenari che attraversiamo nelle lunghe ore all’interno del nostro veicolo. Oggi dobbiamo tassativamente fermarci prima del previsto visto che alle 12.30 dell’orario italiano, che corrispondono alle nostre 19.30, abbiamo il videocollegamento con Ecofuturo, il festival dedicato alle innovazioni ecologiche in svolgimento a Padova fino al 22 luglio. Per questo scegliamo un luogo di sosta lungo il nostro percorso e senza avventurarsi all’interno della città di Belogorsk, dove una strada alternativa si separa in direzione Cina. Molto “divertente” la scenetta con la padrona del piccolo albergo che ci ospita, dato che minaccia di chiedere un intervento della polizia se non spostiamo la nostra auto dalla strada che abbiamo scelto per il collegamento con Ecofuturo, troppo vicina al suo hotel. Ancora un volta in questa zona geografica di Russia capiamo che la popolazione locale non vede spesso il transito di stranieri, all’infuori dei cinesi. Ci adeguiamo e parcheggiamo l’auto in modo più consono alla qualità della strada sterrata dove ci troviamo. Cena nel kafè all’interno dell’albergo, uno dei pochi luoghi di riferimento di coloro che percorrono la P-297, ma non sicuramente il migliore visto che difetta abbondantemente di pulizia, almeno per quanto riguarda la camera che ci viene consegnata. Altra cosa da segnalare nella zona che abbiamo attraversato oggi, che dista mediamente sempre meno di 100 chilometri dal fiume Amur che segna il confine con la Cina, è la presenza di molte postazioni militari anche seminascoste nel bosco non lontano dalla strada. Almeno due volte riconosciamo dei camion con sopra i lanciamissili “katiusha” e constatiamo che sono sempre messi in posizione abbastanza visibile dalla strada, forse per fare in modo che i cinesi di passaggio raccontino presso la loro madre patria che la Russia non è disponibile a regalare pezzi di Siberia allo scomodo e popoloso vicino di casa.

Come è cambiato il mondo in dieci anni?

– Anche oggi non possiamo che sottolineare come questa strada P-297 abbia molto migliorato la qualità della vita di coloro che popolano i paesini che la circondano. Oggi le persone che abitano in questi villaggi possono tentare di lavorare sia nei servizi ferroviari, ma anche in quelli di supporto alla strada, cosa di cui al momento ci sarebbe grande bisogno.

Equipaggio del giorno: Guido Guerrini, Emanuele Calchetti, Marina Khololei, Bruno Cinghiale